Mentre si avvicina il 2025, le imprese emiliano-romagnole potranno far leva – in prospettiva – su un buon posizionamento competitivo sui mercati esteri, evidente anche dall’ampio avanzo commerciale della regione che nei primi sei mesi del 2024 ha toccato la cifra record di 18,6 miliardi di euro, 1,3 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Elevata diversificazione produttiva e filiere ramificate a livello locale sono premianti, in un contesto caratterizzato da elevata incertezza. E’ lo scenario economico dell’Emilia-Romagna che emerge dal Research Department di Intesa Sanpaolo, presentato oggi a Bologna in occasione dell’incontro di Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, con gli imprenditori dell’Emilia-Romagna. Dopo il rallentamento osservato tra il 2023 e il 2024, il prossimo anno è attesa una ripresa dell’economia italiana che potrà contare sul contributo dei consumi e degli investimenti. Spingono in questa direzione il rientro dell’inflazione, la riduzione dei tassi di interesse e la messa a terra dei fondi del PNRR. L’80% della spesa effettiva del PNRR sarà concentrata nel triennio 2024-2026, con ricadute positive sugli investimenti in infrastrutture, digitale e green.Le imprese manifatturiere dell’Emilia-Romagna – cita il rapporto di Intesa SanPaolo- dispongono delle risorse necessarie per continuare a investire in tecnologia e nella transizione green. Negli ultimi anni la loro struttura patrimoniale si è rafforzata significativamente: in regione, infatti, il rapporto tra patrimonio netto e totale passivo si attesta al 33%, quasi il doppio rispetto ai valori registrati all’inizio degli anni Duemila. Inoltre, le disponibilità liquide, cuscinetto contro i rischi e risorsa per nuovi investimenti, sono salite al 10,1% dell’attivo. (AGI)