Il vecchio aeroporto di Berlino riconvertito in centro vaccinazioni


AGI – Non ci è voluto molto perché l’ex Terminal C dell’aeroporto Tegel di Berlino, chiuso a inizio novembre, trovasse una nuova vocazione: entro metà dicembre diventerà un vasto centro di vaccinazione contro il Covid-19. La Germania prevede di ricevere il vaccino nel primo trimestre del 2021 e si prepara a un’operazione su larga scala per la creazione di una sessantina di centri di vaccinazione in tutto il Paese, integrati da squadre mobili.

Lo Stato federale garantirà l’acquisto e la consegna delle dosi, gli Stati regionali forniranno siringhe, aghi, medicazioni e lozioni antisettiche. I Laender dovranno anche designare i luoghi in cui si terranno le vaccinazioni: padiglioni fieristici, sale da concerto o piste di pattinaggio e velodromi. A Tegel, “dobbiamo vaccinare da 3 a 4 mila persone al giorno”, ha raccontato all’Afp, Albrecht Broemme, incaricato dal Comune di creare l’infrastruttura.

Ma se le autorità pensano in grande, la vaccinazione non sarà obbligatoria, ha insistito il ministro della Salute, Jens Spahn. Berlino ha individuato anche l’ex aeroporto di Tempelhof che ospitava un centro per richiedenti asilo durante la “crisi” dei rifugiati. Con sei centri per l’enorme capitale, il Comune intende vaccinare “20 mila persone al giorno”, secondo l’ufficiale sanitario di Berlino, Dilek Kalayci.

Sarà “una sfida enorme”, ammette, con l’obiettivo prioritario di vaccinare gli anziani o quelli particolarmente esposti al virus, come il personale sanitario. I centri dovranno fornire le vaccinazioni dalle 9 alle 19 tutti i giorni, weekend compresi. Per evitare ingorghi e assembramenti, ogni visitatore dovrà seguire un percorso, dalla verifica dell’identità alla vaccinazione vera e propria che “durerà solo due minuti” e avverra’ “su una sedia” in una cabina.

L’iniezione sarà preceduta da un consulto medico e, al termine della catena, ci sarà “una sala d’attesa” per controllare che l’intera operazione sia andata bene. “Immaginiamo che tutto questo richiederà un’ora”, assicura Broemme, ex pompiere esperto di situazioni di calamità. L’urgenza attuale è avere il personale necessario: medici, infermieri autorizzati alla vaccinazione, logistica e personale di supporto.

Saranno assunte anche guardie di sicurezza nel caso, ad esempio, gli attivisti no-vax tentassero di bloccare l’accesso all’edificio. In un Paese che soffre pesantemente di carenza di personale medico, le autorità dovrebbero sollecitare tutta la buona volontà: infermieri in pensione, studenti di medicina, assistenti di volo disoccupati. In ogni centro di vaccinazione a Berlino lavoreranno dalle 200 alle 250 persone. 

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Fonte: estero agi