Il tempo pieno a scuola è a rischio, ma il Covid stavolta non c'entra


AGI – Il tempo pieno nelle scuole è in balia delle nomine dei supplenti. Senza le assegnazioni poche scuole saranno in grado di ospitare gli alunni anche dopo il pranzo. E da Nord a Sud, il problema è nazionale. Nelle scuole romane, ha spiegato all’AGI Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio, il tempo pieno prenderà il via a macchia di leopardo. “In molti istituti il tempo pieno ripartirà da subito, in altre no. Le difficoltà principali sono legate alla mancanza di organico e agli intoppi con le ditte appaltatrici per riconvertire i pasti ‘al buffet’ in lunch box, necessari in caso di mancanza di spazi”, ha detto Rusconi.

Ma il preside è fiducioso: “Nei prossimi giorni ci saranno le assegnazioni delle supplenze. Poi il personale sarà abbastanza numeroso per poter garantire il tempo pieno”. Anche il problema dei pasti è provvisorio: “Il lunch box ha un costo maggiore, bisogna rivedere il contratto che hanno stipulato i comuni e le scuole”.

Il Covid non c’entra

Poi Rusconi ha ricordato che “nonostante tutte le polemiche sono 15 anni che la riapertura va avanti in questo modo. Da tempo la vera ripartenza avviene a metà ottobre. Non c’entra nulla il Covid”.

Ma nella capitale c’è anche chi, come l’istituto comprensivo Uruguay, deve fare i conti anche con un’altra problematica: i banchi monoposto. “Non abbiamo le condizioni per potere accogliere in sicurezza e per così tante ore i nostri alunni”, ha affermato all’AGI la preside Angela Minerva.

Due sono le criticità della scuola: “La mancanza di banchi monoposto e di docenti. Per la primaria abbiamo accorciato l’orario da 8 ore a 5 compresa la mensa. Nella secondaria la riduzione è da 6 a 4 ore”. Intanto “siamo in attesa dei banchi monoposto, per ora utilizzeremo i biposto utilizzando il lato corto o quello lungo ma poiché la distanza è quella di un metro statico è necessario che i ragazzi indossino la mascherina”.

E poi c’è il problema dell’organico: “Il corpo docente non è al completo e quest’anno, se l’orario non è coperto per un’ora, non è possibile ridistribuire le classi. In più ci sono i lavoratori fragili che sono in organico, ma non possono essere impiegati ancora. Siamo in attesa delle graduatorie sulle supplenze e delle indicazioni su questa categoria di lavoratori”.

A Milano la situazione è “abbastanza generalizzata”, ha dichiarato all’AGI Massimo Spinelli, presidente di Anp Lombardia. “Ci sono parecchi buchi nell’organico dei docenti, le graduatorie provinciali sono in alto mare perché piene di errori e vanno corrette. Non c’è modo di tamponare i buchi e nelle prime settimane è difficile che riparta il tempo pieno. Bisogna attendere che gli uffici scolastici provinciali nominino i supplenti. Poi il problema andrà via via risolvendosi”.

Intanto il Convitto nazionale Pietro Longone, diretto da Lorenzo Alvigi, ha iniziato a organizzarsi, e dalla prossima settimana i piccoli studenti potranno beneficiarne. “Inizieremo con il pranzo e poi, dal 16, ripartiremo con il tempo pieno”, ha spiegato il preside all’AGI.

“Non abbiamo avvisato i genitori perché dobbiamo ancora fare i conti con le assegnazioni dalle graduatorie provinciali delle supplenze. Nei prossimi giorni avremo la risposta”. E se gli educatori non dovessero arrivare? “Cercheremo di fare i salti mortali per far ripartire il tempo pieno, eventualmente chiedendo al personale di fare un mezzo turno in piu'”.

L’offerta è per tutti. “Qualche genitore ha chiesto di far terminare le lezioni alle 12.30 e far pranzare i bimbi a casa ma non e’ possibile per due motivi: il primo è che il pasto fa parte dell’offerta educativa, e poi perché ci sono altre lezioni dopo il pranzo”, ha concluso Alvigi.

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Fonte: cronaca agi