Il senato Usa 'boccia' Biden sull'obbligo del vaccino per i dipendenti delle grandi aziende


AGI – In Usa, il Senato ha bocciato l’obbligo vaccinale per il Covid-19 voluto dal presidente Joe Biden per i dipendenti delle aziende private più grandi: il voto consegna ai repubblicani una vittoria, seppur simbolica, nella battaglia contro lo sforzo dell’amministrazione di immunizzare la popolazione.

I senatori hanno votato 52-48 sulla risoluzione, che aveva bisogno di una maggioranza semplice per essere approvata.

Il voto è stato bipartisan: due senatori democratici, Jon Tester e Joe Manchin, hanno entrambi votato con i repubblicani, dando al Gop il sostegno sufficiente. 

L’iniziativa probabilmente rimarrà senza un seguito perché i Democratici hanno la maggioranza alla Camera e comunque Biden, quando si troverà la legge sulla scrivania, può comunque mettere il veto presidenziale.

In base al piano del presidente Usa, tutte le aziende con più di 100 deputati devono richiedere la completa immunizzazione ai dipendenti o farli sottoporre a test settimanale a partire dal 4 gennaio. Il provvedimento, che tra l’altro attualmente è arenato in un tribunale, suscita proteste e perplessità perchè nel Paese delle libertà individuali, tutto quello che viene imposto dal potere centrale è guardato con sospetto.

“L’assurda richiesta di vaccinazione del presidente Biden è un abuso di potere“, ha tuonato il leader della maggioranza repubblicana, Mitch McConnell. Come lui, molti repubblicani si dicono favorevoli al vaccino, ma contrari al suo obbligo. E anche Manchin, uno dei due democratici che ha votato con il Gop, ha chiarito che è contrario “a qualsiasi obbligo di vaccino formulato dallo Stato nei confronti delle aziende private”.

Intanto, di fronte all’impasse, alcune città hanno deciso da sole d’imporre la vaccinazione. Il sindaco di New York ha annunciato lunedì che tutti i dipendenti del settore privato saranno presto soggetti all’obbligo di vaccinarsi contro il coronavirus, che ha già ucciso più di 790mila persone in Usa.

 

Source: agi