Il ritorno in aula degli studenti delle superiori non è dappertutto uguale


AGI – Tutti di nuovo in classe, o quasi. Nel giorno in cui l’Italia si tinge prevalentemente di ‘giallo’, anche i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado tornano in presenza. Da oggi dovrebbero essere almeno 7,6 milioni gli alunni presenti in aula, l’89,5% del totale, anche se non mancano le incertezze legate anche agli spazi e alla capienza delle aule nei singoli istituti: il numero di alunni in presenza, comunque, per tutti gli ordini di scuola dovrebbe essere compreso in una ‘forchetta’ tra 7,6 e 8,5 milioni, secondo le ultime stime elaborate da Tuttoscuola.

Per l’ultimo mese dell’anno scolastico, le norme del decreto Draghi prevedono un rientro articolato in percentuali diverse: nelle Regioni gialle e arancioni gli studenti delle superiori possono tornare nelle loro aule in percentuali variabili dal 70 al 100%. Nelle Regioni rosse – unico caso, la Sardegna – le presenze possono essere dal 50 al 75%. Tornano invece tutti in classe i più piccoli, fino alla terza media, anche se in zona rossa. 

Per le superiori, saranno i presidi dei singoli istituti, nella loro autonomia, a decidere le modalità concrete con cui accogliere un numero crescente di studenti, comunque entro le fasce percentuali indicate dal legislatore; decisioni che saranno adottate in relazione alle singole realtà e problematiche locali, in base alla capienza delle aule e al numero di alunni.

Anche se il ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi ha inviato alle scuole una nota operativa con le modalità di applicazione del decreto governativo, nota nella quale si invita a riservare “una quota di didattica in presenza maggiore agli studenti che frequentano le classi iniziali e finali dei cicli scolastici, anche al fine di meglio accompagnare la preparazione agli esami di Stato”, in questo caso per aiutare i maturandi che dal 16 giugno dovranno affrontare l’esame finale.

Ma sul rientro in classe incidono anche altri problemi che ormai vengono ripetuti da un anno e la cui soluzione non è semplice, in primis quello dei trasporti. La circolare del Viminale, emanata sabato scorso, nel sollecitare le fasce orarie differenziate per l’entrata e l’uscita dalle scuole, proprio allo scopo di evitare l’impatto sul sistema dei trasporti, ha confermato che la capienza dei bus deve essere al massimo del 50%.

Ritorno in presenza, da oggi, anche per gli studenti universitari: potranno seguire non solo le lezioni, ma anche svolgere esami e lauree in aula. Fino al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività si svolgeranno prioritariamente in presenza, mentre nelle zone rosse la raccomandazione è di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno, le matricole.

Source: agi