Il ritorno del campione del mondo di scacchi: “Difenderò il mio titolo”


Ding Liren ha concesso una lunga intervista in cui ha affrontato tanti temi, dal torneo dei Candidati
AGI – Dopo 8 mesi lontano dalle scacchiere il campione del mondo, Ding Liren, è pronto a fare il suo ritorno in un torno a tempo lungo. “Sto bene, mi sento meglio di due o forse tre mesi fa”, ha detto in un’intervista rilasciata a Chess.com, pochi giorni prima del Tata Steel Chess, il primo grande appuntamento stagionale a Wijk aan Zee, piccola e storica cittadina olandese affacciata sul Mare del Nord.
Ding ha risposto alle domande di Peter Doggers seduto davanti al pc, nella sua casa di a Hangzhou, in Cina. È apparso rilassato, sorridente, pronto a riprendere il posto che gli spetta all’interno di un mondo scacchistico che bramava per avere notizie sul suo futuro e su quello della corona che porta in teta, conquistata lo scorso anno ai danni del russo Ian Nepomniachtchi.
Il campione cinese, 31 anni, aveva rivelato due mesi fa di aver lottato contro una non precisata malattia, subito dopo essere diventato Campione del mondo. Ma le notizie erano talmente scarne che le voci su un suo possibile ritiro, e una sua possibile abdicazione, si erano rapidamente diffuse. Nella sua prima uscita mediatica del 2024, Ding non si è sbottonato ma ha fornito qualche elemento in più: “Mi ci è voluto molto tempo per riprendermi. Era un problema psicologico, non fisico. Ora posso dire di stare molto meglio”.
Wijk aan Zee, primo test
Secondo Doggers, i suoi problemi mentali erano probabilmente legati ai postumi della battaglia contro Nepomniachtchi, ad Astana lo scorso aprile, conclusa dopo un drammatico spareggio. Nelle settimane successive, Ding è stato coinvolto in molte interviste e altre attività in Cina, ha anche visitato la sua vecchia scuola per parlare agli studenti e ispirarli. “Ho sentito troppa pressione”, ha detto. “Ma questa è solo una parte della storia. È più complicato di così”.
Quello in Olanda non sarà, in effetti, il primo torneo giocato dallo scacchista asiatico nel nuovo anno. Lo scorso fine settimana, infatti, Ding ha giocato la Chinese Chess King Competition, un evento rapid a Chengdu che ha rappresentato per lui una sorta di riscaldamento prima del trasferimento in Europa. “Mi sono sentito emozionato prima del torneo, ma esausto dopo”, ha confessato. Anche i risultati non gli hanno arriso: è arrivato quarto, perdendo contro alcuni sui connazionali come Wang Hao e Wei Yi.
A Wijk aan Zee, torneo storico nato nel 1938, affronterà alcuni tra i rivali più agguerriti e accreditati a succedergli sul trono mondiale degli scacchi. Alireza Firouzja, Praggnanandhaa Rameshbabu, Vidit Santosh Gujrathi e Gukesh Dommaraju, tutti qualificati al torneo dei Candidati in cui emergerà, in primavera, il suo prossimo sfidante. In Olanda, allora, sarà molto curioso osservare a che punto è il recupero dell’atleta cinese: “Mentalmente sono pronto, ma non sono sicuro di poter sfoderare le mie doti migliori. Fisicamente sto bene, penso di poter competere in questi tornei molto lunghi. Sono emozionato, è un’occasione per testare la mia forza in questo momento”. Di certo non si annovera tra i favoriti: “No, non credo”, ha detto sorridendo. “Non sono così sicuro della mia forza. Inoltre, ho la corona, quindi ci saranno più telecamere su di me, il che comporta un’ulteriore pressione”.
Se mi chiedi chi è il mio avversario preferito direi Firouzja, per il suo stile dinamico (Ding Liren)
Il Torneo dei Candidati e la difesa del titolo
Il tema dei Candidati è l’altro tema su cui si è concentrato Doggers nella loro chiacchierata. Anche qui Ding sembra avere le idee abbastanza chiare. “Fabiano Caruana è il favorito di quel torneo, perché sta giocando molto bene ultimamente, ma se mi chiedi chi è il mio avversario preferito direi Firouzja, per il suo stile dinamico” ha detto Ding. Il 20enne franco-iraniano era già stato individuato da Magnus Carlsen come ‘rivale preferito’ in un’eventuale sfida per il titolo.
Al norvegese, grande assente dalla lotta mondiale, è dedicato un altro pensiero: “Vorrei che giocasse e spero che torni a lottare per il titolo. Forse, se cambieranno il format, prima o poi tornerà”, ammette Ding che non apre però a questo tipo di rivoluzioni. “Penso sia abbastanza normale giocare a tempo standard per decretare il campione del mondo assoluto. È un modo molto classico per farlo. In realtà per me va bene così, perché l’ultima volta ad Astana mi sono davvero divertito e avrei voluto che durasse ancora di più”.
Nell’intervista c’è anche un altro riferimento all’Italia: Ding, secondo Doggers, ha confermato di essere un grande tifoso della Juventus ma, a questo, ha aggiunto un elemento in più, incoronando Federico Chiesa come suo giocatore prediletto. Prima o poi, dunque, lo vedremo davvero seduto in uno dei seggiolini dello Stadium intento a tifare per i suoi beniamini ma, intanto, la fortuna è quello di poterlo ancora vedere giocare a scacchi oltre a sapere che si sta preparando per difendere lo scettro di Campione del Mondo. “Vorrei vincere altri titoli, altri tornei. E difenderò il mio titolo mondiale; i fan non devono preoccuparsi”.
di Alessandro Frau – Fonte: AGI