Il ritorno dei Sottotono e i primi tormentoni estivi: tutte le recensioni delle nuove uscite  


Da Fedez e ThaSupreme al ritorno di Sottotono e 99 Posse, dai primi orrendi tormentoni estivi al disco quasi politico di Cosmo o quello della rivoluzione musicale di Anna Tatangelo; fino alle meraviglie che provengono ancora una volta dal cantautorato indie. A voi tutte le recensioni alle nuove uscite delle ultime settimane.

Fedez feat. ThaSupreme e Young Miles – “No Game Freestyle”

“Ar cavaliere nero nun je devi…” diceva Proietti, ecco, ascoltando questo brano verrebbe di declinare l’affermazione su Fedez: è meglio se lo lasciate in pace perché, esercito di follower a parte, che non utilizza mai come arma per affondare nessuno (e se lo potrebbe permettere con uno schiocco di dita), lui è anche un ragazzo molto in gamba e in grado di scrivere cose piuttosto azzeccate.

In questo threesome con ThaSupreme, piccolo genio indiscusso della scena urban, e Young Miles, tra i migliori producer che agiscono in Italia al momento, l’influencer si toglie qualche sassolino, no meglio, scoglio, dalle scarpe. Forse troppo, appare arrabbiato come nessuno gli concede più la credibilità di essere, perché se Instagram è il termometro che ti riferisce quanto in alto o in basso stai, stiamo quasi tutti sotto Fedez, a parte Chiara Ferragni, che è la moglie.

Nel pezzo Fedez spara un po’ a destra e a manca, il che sta anche nella natura stessa del genere, ma purtroppo per lui, che ha tutto il diritto di farsele girare visto che ha sempre un puntino rosso puntato sulla fronte pronto a farlo fuori, il conflitto, si parli di Antonio Dikele Distefano o della RAI, appare sempre come gli Stati Uniti che bombardano Roccafiorita.

Detto ciò, la collaborazione con due fenomeni di quel calibro, musicalmente, lo rimette nettamente in riga, il pezzo è piacevole ma il contenuto lo potete trovare, non inquadrato in un testo rap, in una qualsiasi stories di risposta ad una delle innumerevoli querele che subisce.

Sottotono feat. Gue Pequeno, Marracash e Tiziano Ferro – “Solo lei ha quel che voglio”

Non poteva che essere estremamente complesso riprendere in mano un classico del rap melodico come “Solo lei ha quel che voglio” senza snaturarlo di quella ipnotica onestà che la piazza lì, tra i classici di un genere che nel frattempo si è rivoluzionato.

I Sottotono invece di autocelebrarsi facendo il lifting al loro successo, decidono semplicemente di arricchirlo affidandosi a tre mostri sacri della scena musicale italiana contemporanea. Il risultato è esaltante.

J-Ax feat. Jake La Furia – “Salsa”

Solito insopportabile frullato di citazioni, inutile ed estivo. Un peccato che due talenti veri utilizzino le loro capacità per prodottini buoni per accompagnare un cornetto Algida o un Mojito annacquato.

Tiromancino feat. Franco126 – “Er musicista”

Tutti gli ultimi singoli di Federico Zampaglione sono incastonati nel suo film “Morrison”, il cantautore romano spreme fino al midollo le atmosfere di una generazione di artisti che non è la sua ma della quale coglie l’effettivo spessore artistico e alla quale si adatta con estrema leggiadria.

Levante – “Dall’alba al tramonto”

Arrivati a maggio si clicca play sulle nuove uscite come se stessimo per tagliare il classico filo rosso o blu sperando che la bomba si disinneschi e non ci esploda in faccia il solito tormentone estivo.

Levante invece tira fuori un pezzo che non è solo bello, certamente tra i più belli in assoluto della sua produzione, ma dimostra anche maturità, mestiere, semplicità, profondità, struttura, romantica scoordinazione, la stessa che abbiamo intravisto anni fa in pezzoni come “Alfonso” e che ci hanno fatto perdutamente innamorare di lei. Bravissima.

Clementino feat. Nina Zilli – “Senorita”

Clementino e Nina Zilli che cantano una canzone scritta da Federica Abbate e Rocco Hunt non è solo una nuova uscita, è un’arma di distruzione di massa che schiaccerà senza alcuna pietà questa estate 2021. Le sonorità spagnoleggianti sono già sabbia nelle mutande dei nostri prossimi mesi, che sia preso come un complimento: già la detestiamo.

Takagi & Ketra feat. Giusy Ferreri – “Shimmy Shimmy”

Giusy Ferreri probabilmente vive nell’armadio di Takagi&Ketra e viene tirata fuori, come si fa con le pinne, in prossimità dell’estate. La canzone è il solito offensivo prodottino estivo, costruito in maniera scientifica per funzionare tra radio e lidi. Un meccanismo che non smetterà mai di deprimerci.

Mobrici feat. Gazzelle – “Scende”

È stupefacente, quasi commovente, osservare con quale mestiere due dei pionieri della rivoluzione indie si sono uniti per mettere su un brano che funziona che è una bomba. “Scende” si discosta da tutto ciò che entrambi hanno fatto nella loro ancora breve carriera, ricca comunque di mutazioni significative. Questa “Scende” è moderna, notturna, viva, ti entra in testa, ti conquista. Bella davvero.

Anna Tatangelo – “Anna Zero”

Questa Anna Tatangelo che orbita all’incrocio tra R&B e urban va ascoltata, perché si tratta di un esperimento estremamente interessante, dovete prepararvi ad ascoltare la Tatangelo come non l’avete mai sentita, non solo dal punto di vista del genere, tutto sommato è sempre stata molto preparata come cantante e non stupisce il fatto che risulti capace di cantare tutto quello che le capita sotto il naso, ma soprattutto perché si percepisce chiaramente quanto si sia divertita nel realizzare questi pezzi.

Ma anche quanto si sia liberata da quell’immagine scomoda di moglie di Gigi D’Alessio, ragazza di periferia tutta casa e Sanremo, che oggi infatti, per riflesso, se la cazzeggia con tipacci come Geolier, Gemitaiz ed Emis Killa, che le tirano per le orecchie dei pezzi veramente forti. Certo alle volte il risultato ha un vago retrogusto di plastificato, bisogna dirlo, forse perché la Tatangelo la conosciamo da talmente tanto tempo in una versione personaggio extra pop, che poi accettarla rapper ci crea una sorta di scompenso emotivo, ma l’album nella sua interezza ha un senso e non è la peggiore cosa del mondo.

Noyz Narcos feat. Ketama126 e Speranza – “Guardami adesso”

Pezzo rap dalla pellaccia dura, complesso da seguire come fosse una roba da cantina anni ’90, probabilmente un effetto cercato e pienamente trovato. Parliamo di tre dei migliori rapper della scena italiana, in particolare Speranza, fenomeno vero, che incrociano le rime dentro un labirinto di specchi meravigliosamente disorientante.

99 Posse – “Nero su bianco”

Tornano i 99 Posse di denuncia, un posto che hanno lasciato vuoto per anni senza che nessuno avesse coraggio e voglia e talento per colmarlo. Partendo dall’omicidio di George Floyd, giocando su un flow arricchito da una persistente chitarra elettrica, la crew napoletana in realtà ci racconta cosa vuol dire essere persone di colore, nel più ampio significato di persona sfortunata, lasciata indietro, tradita da chi dovrebbe proteggerla.

È un brano eccellente, necessario, che ci palesa davanti agli occhi la crisi di contenuti di questa nuova generazione di rapper, che non hanno capito la funzione politica e sociale del rap, troppo occupati a raccogliere follower su Instagram. Che i 99 Posse siano vivi e vegeti a lottare, nel vero senso della parola, insieme a noi, è un’ottima notizia, e non solo per la musica.

Gemello feat. Coez e Gemitaiz – “Un pezzo di universo”

Rap romantico, intimo, intrigante, sincero. Tre rapper tra i migliori della classe italiana incrociano le loro rime, no, di più, la loro disperazione.

Aka7even – “Aka7even”

Non si capisce esattamente dove si voglia arrivare proponendo roba di questo tipo

Annalisa feat. Federico Rossi – “Movimento lento”

“Dai Fede, facciamo una canzoncina per l’estate”. “Ok Annalisa”. Dietro questo pezzo, è evidente, non esiste nessun altro tipo di ragionamento, infatti ce la ritroveremo a galleggiare sulla superficie dell’acqua come quelle robacce che mentre fai il bagno dici: “Bleah! Ma che cos’è?? Mi ha toccato??”.

Scarda – “Niente”

In pochi nel cantautorato italiano riescono a cantare con tale onestà tutto un arcobaleno di emozioni, “Niente” è un’altra perla nel repertorio di un artista dallo stile inconfondibile.

Avion Travel – “Il fiume”

Stupefacente la capacità degli Avion Travel di restare uguali a se stessi senza invecchiare mai. Questa “Il fiume” colpisce in punta di fioretto, con mestiere, si tira avanti con l’artigianalità che contraddistingue una musica che, ahinoi, rischia di estinguersi.

Canzoniere Gregario Salentino – “Meridiana”

È opinione piuttosto diffusa che, pistola alla testa, tra ascoltare un intero disco di world music e andare dal dentista, dopo un vago tentennamento, il pubblico scelga comunque di andare dal dentista. In realtà “Meridiana” è un disco estremamente leggero, accessibile, tutt’altro che noioso, ma soprattutto permette di viaggiare verso terre altrimenti irraggiungibili, quasi si riesce a sentirne l’odore. Una sensazione incredibile.

Alessio Bondì – “Fataciume”

Il folk palermitano di Bondì è commovente, rende il presente una favola che non vedi l’ora di leggere, lui va oltre e ti da la sensazione di esserne proprio protagonista. Le note ti avvolgono leggere, all’improvviso anche il dialetto siciliano diventa la tua lingua e, se ci pensi su con attenzione, scopri che è l’unica utilizzabile per una serie di sensazioni, e Alessio Bondì forse l’unico capace di metterle in musica con tale semplicità.

Federica Carta feat. MYDRAMA – “Tocca a me”

Brano contro l’omofobia che comunque, bisogna dirlo, funziona a prescindere. Federica Carta ha un po’ lo stesso problema di MYDRAMA, per chi avesse la memoria corta, concorrente dell’ultima edizione di X-Factor, che non è tanto il non capire esattamente chi siano come artiste, ma più che altro che non ce ne frega granchè.

Generic Animal – “Bastone”

Ballad contemporanea, distorta, come se la voce dei sentimenti venisse fuori in mezzo al caos della società che circonda quegli stessi sentimenti. Bravo, come sempre.

Pianista Indie – “Kubrick”

I brani di Pianista Indie suonano sempre come definitivi, per questo inattaccabili. Melodie sempre estremamente azzeccate, particolari senza essere mai complessi; quella semplicità che ha fatto dell’indie l’indie, no? E lui è un pianista indie, quindi tutto torna. Bravissimo.

Laila Al Habash – “Ponza”

La combo tra Laila Al Habash, forse la voce più sensuale di tutto il cantautorato italiano, e Niccolò Contessa, irraggiungibile santone del movimento indie, è perfetta, anche quando il pezzo strizza l’occhiolino al mercato discografico estivo. Il tema è leggero, la realizzazione ben articolata. Un piacere per le orecchie.

Marta Tenaglia – “Alda Merini Centravanti”

Marta Tenaglia è un fenomeno vero, quel suo sussurrare ti stuzzica piacevolmente la pelle, ti tira dentro il brano, in un labirinto di suoni, che diventano parte attiva della narrazione. Parliamo di un cantautorato quasi psichedelico, avanti, oltre. Eccezionale.

Celestopoly – “Caffè”

Il nuovo indie passa da un modo di comporre nuovo, con sonorità più elettroniche, più contemporanee, all’incrocio con l’urban. Questa “Caffè” è proprio divertente e questo Celestopoly una vera scoperta.

Bluem – “Notte”

Sette brani registrati in sette giorni, chiamati ognuno come un giorno della settimana. Una cosa difficile da credere perché sono tutti brani stupendi e Bluem è letteralmente ipnotica nell’interpretarli. Wow. Davvero. Wow.

 

 

Source: agi