AGI – La Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (SIFO) in accordo con l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha indicato di aggiungere un colorante a base di eosina o blu di metilene al residuo di vaccino Comirnaty (soluzione valida anche per Moderna) per evitare di utilizzare in modo illegittimo le fiale già oggi allestite e somministrate nel nostro Paese, evitando situazioni borderline come quelle registrate a Modena, e prevenendo situazioni criminali come quelle che i carabinieri del NAS stanno monitorando con preoccupazione con la possibile creazione di un “mercato nero” dei residui di vaccino. In sostanza, di dosi fraudolente di vaccino realizzate appunto con i residui delle fiale.
“La soluzione individuata dall’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio e dalla SIFO – sottolinea il presidente nazionale dei farmacisti ospedalieri Arturo Cavaliere – assicura, con la sola aggiunta di eosina o blu di metilene, la più semplice e immediata identificazione dei residui di vaccino. Abbiamo registrato che questa nostra proposta è già stata recepita anche dall’Istituto Superiore di Sanità, confermando la velocità con cui in questo periodo stiamo riuscendo a gestire le problematiche che si creano in questo delicato tempo vaccinale, che richiede attenzione e tempestività su molti e differenti livelli di intervento”.
Per quanto riguarda la corretta gestione dei quantitativi disponibili, puntualizza Marcello Pani, segretario nazionale SIFO, “ricordiamo che la società scientifica dei farmacisti ospedalieri ha appena predisposto una utility, l’algoritmo ‘ALARM SIFO’, in pratica un calcolatore che sarà messo a disposizione di tutti i colleghi, che permette di ottimizzare le scorte del vaccino in funzione delle somministrazioni delle prime dosi e dei successivi richiami. ALARM SIFO già dalla settimana scorsa in uso in alcune strutture pilota, consente di pianificare la gestione dei soggetti che devono essere vaccinati (prima dose e richiamo) in funzione della gestione logistica del vaccino, con particolare riferimento alle consegne previste dal Commissario Straordinario per ogni Hub”.
Quanto alle istruzioni operative per la conservazione, l’allestimento, la somministrazione e la tracciabilità del vaccino mRNA Moderna da somministrare a pazienti adulti e adolescenti di età maggiore o uguale ai 18 anni, lSIFO e SIFAP (la Società italiana dei farmacisti preparatori) hanno deciso di pubblicare “informazioni elaborate sulla base della letteratura e del riassunto delle caratteristiche del prodotto autorizzato da EMA”, dedicando un paragrafo specifico allo smaltimento, per supportare gli operatori nella gestione e nell’allestimento del vaccino, prodotto che presenta caratteristiche sostanzialmente differente da quello già disponibile nelle ultime settimane.
Prima di tutto il confezionamento: il vaccino Moderna arriva presso i centri autorizzati in scatole contenenti 10 fiale, ed ogni fiala multi-dose contiene 10 dosi da 0,5 ml. Le fiale contenenti la soluzione di vaccino devono essere trasportate e conservate “a una temperatura compresa tra -25 C e -15 C per un massimo di 7 mesi in base alla scadenza riportata sul farmaco. Non devono inoltre essere conservare in ghiaccio secco o a temperature inferiori a -40 c. Dopo lo scongelamento, il vaccino può essere conservato tra 2 C e 8 C per 30 giorni”.
Nelle istruzioni si precisa che “individui che hanno ricevuto una dose del vaccino Covid-19 mRNA Moderna devono riceverne una seconda dose per completare la serie di vaccinazioni. Gli individui potrebbero non essere protetti fino ad almeno 14 giorni dopo la loro seconda dose di vaccino”.
Inoltre non ci sono dati disponibili sull’intercambiabilità del vaccino Covid-19 mRNA Moderna con altri vaccini Covid-19 per completare la serie di vaccinazioni. Allo scopo poi di assicurare la tracciabilità del vaccino – precisano SIFO e SIFAP – si deve registrare per ogni somministrazione effettuata “il nome del paziente, denominazione del medicinale, numero di lotto del farmaco somministrato. Al momento della somministrazione, l’operatore deve assicurarsi che la persona da vaccinare comprenda che dovrà ricevere una seconda dose dopo almeno 28 giorni dalla prima dose per completare la schedula”.
Vedi: Il problema delle dosi fraudolente di vaccino realizzate con i residui delle fiale
Fonte: cronaca agi