Il premier di Haiti costretto a fuggire da una da cerimonia


AGI – Il Primo ministro di Haiti, Ariel Henry, e la sua scorta sono stati costretti a fuggire da una cerimonia ufficiale a Port-au-Prince, la capitale del Paese, da alcuni membri di una banda, che armati fino ai denti hanno poi sfilato al posto della delegazione governativa.

La commemorazione dell’assassinio di Jean Jacques Dessalines – uno dei rivoluzionari padri fondatori di Haiti – che si è svolta nella zona di Pont Rouge è quindi stata “officiata” dal più noto boss del crimine di Haiti, Jimmy “Barbecue” Cherizer.

Le foto che circolano in rete mostrano Cherizier vestito con un abito bianco e una camicia con un colletto alare, alla maniera dei funzionari del governo durante le feste nazionali.

Il Primo ministro avrebbe voluto portare una corona di fiori sul posto, ma è stato respinto dalla banda criminale e ha lasciato Pont Rouge in auto in mezzo ai colpi di arma da fuoco, come mostra un video dell’evento. Pont Rouge è oggi una roccaforte delle bande della capitale, ma è un luogo simbolico per la storia del Paese. 

Proprio qui fu assassinato nel 1806 Dessalines, dopo aver sconfitto l’esercito napoleonico e abolito la schiavitù nella nascente repubblica haitiana.

La “prova di forza” della gang è arrivata nel giorno successivo al rapimento di una dozzina di missionari americani e dei loro figli, in viaggio verso l’aeroporto Toussaint Louverture.

Cherizier – accusato tra le altre cose di aver fornito una banda al defunto presidente haitiano Jovenel Moïse, ucciso nel luglio scorso nella sua casa da una squadra di sicari – è stato sanzionato dal Tesoro degli Stati Uniti per il suo presunto coinvolgimento nel massacro del quartiere capitolino di La Saline del 2018, mentre era ancora un ufficiale di polizia in servizio.

Più recentemente, nel maggio 2020, il boss ha guidato una serie di attacchi coordinati nei quartieri di Port-au-prince.

Le gang di Haiti, compresa quella di Cherizier, che sono diventate sempre più potenti negli ultimi anni a causa dei disordini sociali e politici nel Paese, sono da tempo legate ai partiti politici e ai loro leader.

Source: agi