il pendolo di Foucault


Si tratta del grande pendolo sferico (un cavo di oltre 60 m al quale era attaccata una sfera di 28 kg) che fu appeso nel 1851 da Léon Foucault (1819-68) alla cupola del Panthéon di Parigi.

 

Si tratta del grande pendolo sferico (un cavo di oltre 60 m al quale era attaccata una sfera di 28 kg) che fu appeso nel 1851 da Léon Foucault (1819-68) alla cupola del Panthéon di Parigi, per dimostrare con un esperimento l’esistenza della rotazione terrestre. Se infatti la Terra fosse ferma, il pendolo dovrebbe tracciare un’unica linea sul pavimento coperto di sabbia (v. disegno sotto). Nel corso dell’esperimento, il fisico lasciò oscillare il pendolo e vide che disegnava delle linee sotto di esso. Poiché il piano di oscillazione libera di un pendolo non cambia nel tempo, le linee stavano a indicare che era il terreno sottostante a muoversi. Foucault dimostrò che l’angolo che raggruppava queste linee era da mettere in relazione alla latitudine del luogo. All’equatore, infatti, l’angolo è nullo e al Polo Nord è di 360°. In Italia l’angolo è di 254°. Perché? Si pensi al pendolo al Polo Nord: la Terra ruota sotto di lui facendo in 24 ore un giro completo, dando l’impressione che sia invece il pendolo a ruotare. All’Equatore la rotazione “non c’è” perché il piano del pendolo è perpendicolare all’asse di rotazione terrestre.