Il Papa mediatore per la pace?


 

Di redazione

Macron, nell’incontro di lunedì 24, ha chiesto a Papa Francesco di telefonare al presidente russo, Vladimir Putin, al patriarca ortodosso Kirill, ma anche al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden per sedersi al tavolo delle trattative e favorire, così, il «processo di pace» nella guerra in Ucraina.

«Joe Biden ha un vero rapporto di fiducia con il Papa» e, per questo motivo, – ha detto Macron -, «Il Papa potrebbe avere un’influenza su di lui per rimpegno americano ad Haiti e in Ucraina».

Non è mancata la replica dal Cremlino che si dice disposto al dialogo con Papa Francesco, come con Stati Uniti e Francia, accusando invece l’Ucraina, invasa e devastata, di essere l’ostacolo. Se in gioco sono «sforzi finalizzati alla ricerca di possibili soluzioni» la valutazione è «positiva».

Negli Usa si registrano pressione verso l’amministrazione Biden per una soluzione diplomatica.

C’è speranza per una trattativa di pace, garante il Santo Padre?

Intanto, Putin utilizza il bastone e la carota.

Da una parte, ufficializza e privilegia il dialogo aperto con la Santa Sede; quel dialogo che -grazie all’intervento diretto del Papa, come Francesco ha pubblicamente dichiarato – ha condotto ai reiterati scambi di prigionieri con tutto ciò che ciò significa in termini di rapporto tra l’armata russa e le forze di difesa di Kiev. Tutto serve alla causa della pace!

Dall’altra parte, però, la Russia continua a bombardare e uccidere inermi civili, a non depotenziare la macchina bellica e sta elevando i pericoli del conflitto notificando agli Stati Uniti l’intenzione di iniziare le esercitazioni Grom, ovvero esercitazioni le strategiche nucleari.

Purtroppo, senza la volontà di tutte le parti in guerra (dirette ed indirette) non potrà mai nascere un vero, positivo e proficuo percorso di Pace né in Ucraina né nel resto del mondo.