Francesco di ritorno a Roma dopo Lisbona: ‘Sto bene, non ho problemi alla vista. Gli abusi sono una peste”
ANSA
Di Manuela Tulli
Il dolore per i migranti che muoiono nel deserto del Nord dell’Africa e quello per gli abusi sui minori che sono “una peste tremenda”.
La gioia di questa Gmg, la “più numerosa e quella organizzata meglio” tra le quattro che ha fatto perché “i giovani sono una sorpresa”, anche se c’è il problema del loro disagio e dei suicidi. Il Papa parla a tutto campo nella conferenza stampa con i giornalisti sul volo che da Lisbona lo conduce a Roma. Parla anche della sua salute: “Sto bene”, assicura riferendo che non ha problemi di vista. C’è la questione dei gay e delle donne che nella Chiesa non possono accedere ad alcuni sacramenti. “La Chiesa è aperta a tutti, se non puoi fare dei sacramenti non vuol dire che sia chiusa, ci sono delle legislazioni interne”. Spiega poi il suo silenzio a Fatima: “Ho pregato la Madonna per la pace, ho pregato ma senza pubblicità”.
Il Papa andrà a Marsiglia a fine settembre per l’incontro sul Mediterraneo: “E’ un problema che mi preoccupa”, “è criminale lo sfruttamento dei migranti”, ha sottolineato, precisando che non parlava dell’Europa ma soprattutto dei “lager del Nord dell’Africa”. Francesco ha sottolineato che Mediterranea Save Humans “sta facendo un lavoro per riscattare i migranti nel deserto della Libia e della Tunisia”. “Il Mediterraneo è un cimitero ma il cimitero più grande è il Nord dell’Africa”. E a Marsiglia “i vescovi faranno questo incontro per riflettere sul dramma dei migranti”. Da un dolore all’altro: quello per la pedofilia nella Chiesa: gli abusi sono “una peste tremenda”, “la situazione è molto grave”, ha detto ribadendo la necessità della “tolleranza zero”.
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Il Papa ha parlato anche della pedopornografia: “Hai un telefonino? Se fai la chiave ‘sesso abusi con minori'” è possibile vedere i video. “Dove si filma? Chi sono i responsabili? Questa è la cosa più grave”, afferma perché gli abusi sembrano entrare dentro le case, nelle famiglie. “Parlare con le persone abusate è una esperienza molto dolorosa”, ha aggiunto il Papa che anche in questo viaggio in Portogallo ha voluto incontrare un gruppo di vittime di abusi. Una giornalista chiede perché il Papa dice che la Chiesa è aperta a “tutti, tutti, tutti”, come ha ripetuto più volte Papa Francesco negli incontri della Gmg di Lisbona, e poi i gay e le donne non possono accedere ad alcuni sacramenti, i primi al matrimonio, le donne all’ordinazione sacerdotale. “La Chiesa è aperta per tutti” ma questo non vuol dire che i sacramenti sono per tutti alla stessa maniera. “Ci sono legislazioni che regolano la vita dento la Chiesa”. Se una persona “non può fare dei sacramenti non vuol dire che” la Chiesa “sia chiusa, Ognuno incontra Dio all’interno della Chiesa, la Chiesa è madre”. “C’è chi riduce la realtà ecclesiale a idee e questo non aiuta”. Infine spiega perché ha fatto discorsi brevi e spesso a braccio con i giovani a Lisbona: bisogna andare “all’essenziale”, il tempo della loro attenzione è “otto minuti”. Poi torna a lanciare un monito