Il Museo dei Viaggiatori in Sicilia


Tra i vari e singolari musei che si possono trovare nella storica cittadina di Palazzolo Acreide (l’antica Akrai) in provincia di Siracusa, quello dei Viaggiatori in Sicilia è probabilmente il più pittoresco

di Ignazio Burgio

Tra i vari e singolari musei che si possono trovare nella storica cittadina di Palazzolo Acreide (l’antica Akrai) in provincia di Siracusa, quello dei Viaggiatori in Sicilia è probabilmente il più pittoresco, nel senso letterale del termine. Raccoglie infatti numerosissime stampe settecentesche originali che ritraggono paesaggi naturali, rovine archeologiche, scorci di città, e uomini e donne impegnati nel loro quotidiano lavoro. Rappresentano come delle “istantanee”, catturate dalla matita o dal pennello di raffinati artisti del tempo – in un’epoca in cui non esisteva ancora la fotografia – dell’ambiente naturale e umano della Sicilia nel XVIII secolo.

Fra i creatori di queste vere opere d’arte, anche se destinate ad essere riprodotte in serie dalla stampa, vi era anzitutto Jean-Pierre Houël (1735 – 1813), pittore e incisore francese che dopo aver girato per ben due volte la Sicilia, fece conoscere in tutta Europa, con le sue tavole, la natura, i monumenti e gli abitanti della nostra isola.

A quell’epoca molti giovani benestanti aristocratici di tutta Europa giungevano in Sicilia come meta privilegiata del Grand Tour, il viaggio turistico che era di moda realizzare in Italia e considerato fondamentale per la loro formazione culturale. La Sicilia consentiva in particolare di ammirare e studiare le antiche rovine greche, in maniera più sicura e tranquilla che non nella stessa Grecia, allora sotto il dominio turco, il cui governo non vedeva di buon occhio i viaggiatori cristiani.

Oltre a Houël la Sicilia venne visitata, e ritratta, anche da altri artisti, come i francesi Jean-Claude Richard Saint-Non (1727 – 1791), Vivant Denon (1747 – 1825) e Claude-Louis Châtelet (1753 – 1795), lo svizzero Louis Ducros (1748 – 1810), i tedeschi Jacob Philipp Hackert (1737 – 1807) e Karl Gothard Grass (1767 – 1814), ecc. I soggetti siciliani dei loro disegni e dipinti non erano soltanto le rovine archeologiche di Agrigento, Siracusa, Taormina, ecc., ma anche la natura, in primo luogo i vulcani attivi come lo Stromboli e soprattutto l’Etna.

Un altro tema che attirava l’attenzione degli artisti erano i Siciliani stessi, anche di umili condizioni, ritratti durante i loro lavori – a pesca, nei campi, nelle cave di pietra, ecc. – ed anche in occasione delle folkloristiche feste patronali.

Tutto ciò viene dettagliatamente spiegato all’interno del Museo dei Viaggiatori, da un suggestivo video che i visitatori possono gustarsi comodamente seduti in una saletta nella quale fa bella mostra di sé anche una portantina del XVIII secolo. In una sala attigua molto più grande sono invece esposte, all’interno di teche trasparenti, le vere e proprie stampe, fra le quali anche diverse carte geografiche siciliane dell’epoca. Tra le stampe di argomento archeologico si può anche ammirare la riproduzione che ne fece Houël dell’antico santuario rupestre della Dea Cibele (comunemente noto come “I Santoni”) esistente in prossimità proprio di Palazzolo Acreide. Presenti anche alcuni volumi originali, come il “Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari” di Jean-Pierre Houël, il “Viaggio in Italia” di Goethe (il più famoso dei viaggiatori in Italia e in Sicilia) e la rarissima prima edizione del “De rebus Siculis” di Tommaso Fazello, che veniva spesso consultato dagli stessi viaggiatori settecenteschi.

Il Museo dei Viaggiatori in Sicilia ha sede a Palazzo Vaccaro, via Maestranza 5, Palazzolo Acreide (Sr). È aperto tutti i giorni tranne il Lunedì. Web: www.museoviaggiatori.it – mail: info@museoviaggiatori.it – tel. 0931 883880 .