AGI – “Tornando quasi tutta Italia in giallo, è evidente che ci sarà una risalita dei casi, dipenderà dal comportamento dei cittadini quanto rilevante sarà questa salita. I controlli servono, però questo è il momento di una grande alleanza tra politica, cittadini e servizi sanitari”. Lo ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus.
“Dopo 6 mesi di sperimentazione si sono evidenziati dei limiti di questo sistema, bisognerebbe effettuare un tagliando. Oggi non considerare le persone fragili vaccinate è un errore – ha spiegato – perché dove più fragili sono vaccinati ci si può permettere qualche riapertura in più. Noi oggi sappiamo che il colore rosso funziona sempre, l’arancione presenta un’efficacia minore e non perfettamente costante, il giallo non determina nessun impatto sulla riduzione dei contagi, soprattutto da quando c’è la variante inglese”.
I dati stanno continuando a migliorare – ha aggiunto Cartabellotta – ma il numero è ancora molto elevato, quindi stiamo riaprendo sul filo del rasoio. Rimangono 10 le Regioni sopra la soglia di saturazione delle terapie intensive. Ci vorranno alcune settimane prima di vedere l’effetto delle riaperture. Ci sono due casi di studio in Italia, il primo è la Sardegna che da bianca è passata a rossa in poco tempo, l’altro è quello della provincia autonoma di Bolzano che ha vaccinato più over 70 e al tempo stesso è la provincia che ha il più basso numero di occupazione degli ospedali, questo vuol dire che la vaccinazione funziona”.
Per il presidente della Fondazione Gimbe “si sta discutendo di questioni di lana caprina come il coprifuoco alle 22 o alle 23, al ristorante fino alle 22 portandosi lo scontrino dietro, ma non si sta discutendo sulle fragilità del sistema sanitario, del sistema scolastico, di quello dei trasporti”. “Al di là del piano graduale delle riaperture – ha sottolineato – non dobbiamo dimenticare che ci sono debolezze di sistema, mi piacerebbe che il governo tirasse fuori un piano di gestione del medio periodo”.
Source: agi