AGI – “È cosi così poco il tempo per immergerci nella Natura che abbiamo deciso di prenderne un pezzetto e portarla ‘al chiuso’, laddove le persone trascorrono la maggior parte delle loro vite”. È questa l’idea che ha spinto 3 giovani professionisti – Michele Adipietro, architetto, e due imprenditori, fratello e sorella, Carmelo e Iolanda Saccà – a unirsi e creare, in piena pandemia, iVision. Si tratta di una start-up, con sede a Roma, che ha ideato un sistema per integrare natura e tecnologia insieme, offrendo la possibilità di prendere il meglio da ognuna di esse. Il progetto si chiama
“Verde Digitale” ed offre la possibilità di inserire all’interno degli edifici, che siano uffici, alberghi, abitazioni, ecc., rivestimenti o arredi di design in cui Natura e tecnologia convivono armoniosamente. A spiegarci bene mission e tecnologie di questa nuova creatura made in Italy è l’architetto Adipietro.
“Verde Digitale” ed offre la possibilità di inserire all’interno degli edifici, che siano uffici, alberghi, abitazioni, ecc., rivestimenti o arredi di design in cui Natura e tecnologia convivono armoniosamente. A spiegarci bene mission e tecnologie di questa nuova creatura made in Italy è l’architetto Adipietro.
Cosa offre la vostra start-up?
“Creiamo scenografie in lichene naturale stabilizzato in grado di sopravvivere al “chiuso” senza bisogno di manutenzione. Questa particolare essenza può essere utilizzata per creare o ricoprire una parete, per riprodurre brand o loghi aziendali oppure per creare oggetti, mobili e lampade di design. Ma la nostra attività non si ferma qua. All’interno di queste strutture “verdi” – realizzabili in una ampia gamma di colori – possiamo integrare tecnologie moderne, come display di nuova generazione, da utilizzare a seconda delle esigenze”.
Cosa significa lichene “stabilizzato”?
“La stabilizzazione è un trattamento che permette ai vegetali, tra cui il lichene, il muschio e molte altre tipologie di piante, di essere impiegate nell’interior design. Poiché una volta stabilizzate queste non necessitano più di luce ed acqua. In particolare, il lichene viene raccolto nel momento migliore del suo ciclo vitale, quello in cui possiede l’aspetto più piacevole, e poi viene immerso nelle cosiddette vasche di stabilizzazione, in cui la sua linfa viene sostituita con un composto a base di glicerina naturale. Questo consente all’organismo di conservare le sue caratteristiche naturali, come morbidezza e flessibilità, mantenendo un aspetto identico a quello del momento in cui è stato raccolto. È come se lo mummificassimo per renderlo immortale. Inoltre, questo processo rende il lichene inattaccabile da muffe, funghi o acari. Infine, il lichene stabilizzato ha un alto potere fonoassorbente, cosa importantissima ad esempio nei posti di lavoro”.
Perché portare il verde “al chiuso”?
“Siamo consapevoli che la quotidianità ci costringe a vivere lontani dalle meraviglie del nostro Pianeta e di conseguenza le esperienze di un contatto diretto e intimo si riducono drasticamente. Non è facile trovare luoghi di lavoro con viste rigeneranti o paesaggi incontaminati. Eppure, la scienza lo ha dimostrato più volte: entrare in contatto con la Natura ci rende più sani, rilassati e produttivi. Le nostre soluzioni sono ispirate alla Natura, rievocano la sensazione di relax e benessere che posti naturalmente magici infondono a corpo e mente. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il benessere delle zone operative in azienda, aumentare il valore percepito dal cliente in uno show room, trasmettere la sensazione di pace, aggiungendo un tocco di Natura negli spazi del vivere quotidiano”.
Perché “contaminare” queste “oasi al chiuso” con display di ultima generazione?
“Perché sappiamo quanto sia importante anche la tecnologia che, per certe aziende, è fondamentale e irrinunciabile. Non solo. I display così posizionati possono essere uno strumento da usare per svariati scopi, da quello puramente pubblicitario a ‘veicolo’ per trasmettere messaggi importanti o positivi ai dipendenti o ai visitatori della struttura o semplicemente per iniziare il lento processo di eliminazione della carta dai luoghi di lavoro. In tempi di pandemia, ad esempio, un’azienda può sfruttarli per ricordare ai propri dipendenti le buone norme di prevenzione da seguire. Oppure possono essere semplicemente usati per aggiungere suoni e rumori bianchi all’interno del ‘panorama verde’ che abbiamo ricreato”.
Qual è l’impatto ecologico di questo “verde digitale”?
“È qui che sta il meglio: l’impatto è bassissimo. Siamo consapevoli che, da esseri umani, abbiamo un grande responsabilità verso il Pianeta che ci ospita. Per questo per noi è fondamentale sviluppare prodotti e servizi che rispettino l’ambiente. Ad esempio, stiamo progettando e realizzando una linea di arredi per uffici, eventi ed hotel che racchiudano a pieno l’idea di sostenibilità. Utilizziamo indistintamente materiali riciclati come legno o lamine di ferro, plastica o reticolati in acciaio. Il nostro obiettivo è di portare la Natura anche ‘al chiuso’, senza però violarla”.
Perché vi siete lanciati ora, proprio quando il mondo è stato stravolto dalla pandemia?
“Semplicemente perché è arrivato il nostro momento. Portare la natura all’interno dei luoghi di lavoro, in un momento storico in cui gli stessi luoghi hanno perso di identità per la mancanza di persone, ci è sembrato il modo più giusto di ripartire”.
Source: agi