Il governo francese esclude un nuovo lockdown (per ora)


AGI – La Francia per ora non intende imporre un nuovo lockdown per arginare il contagio da coronavirus ma potrebbe anticipare il coprifuoco nelle aree orientali, le più colpite dalla pandemia. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Olivier Veran, in un’intervista a France 2.

Stiamo escludendo l’idea di un lockdown per il momento, sia nazionale che locale”, ha detto Veran, “ma proporremo un’estensione del coprifuoco, che potrebbe iniziare alle 18 invece che alle 20 in tutte le aree dove sarà ritenuto necessario”. In base ai dati diffusi dall’agenzia Santé publique, la seconda ondata cominciata lo scorso agosto ha mietuto più vittime – 32.481 negli ultimi cinque mesi – rispetto alla prima, tra febbraio e luglio, quando i morti sono stati 30. 265. Al momento le regioni più colpite sono il Grande Est, Alvernia-Rodano-Alpi, Borgogna Franche Comté e Alpi Marittime. Secondo la piattaforma dati Covid-Tracker, ad oggi 47 dipartimenti francesi si trovano in una situazione peggiore per quanto riguarda i ricoveri rispetto alla prima ondata.  

Mathieu Klein, sindaco di Nancy, città del Grande Est, ha chiesto al governo di “non aspettare” per optare per un riconfinamento almeno locale. In media ogni giorno in Francia almeno 12 mila contagi vengono diagnosticati e il numero di casi gravi in rianimazione sono in costante aumento, oltre 2.600 di lunedì, per un totale di 24.645 ricoverati. Buona notizia, però, in un quadro globalmente critico: negli ospedali il tasso di mortalità è diminuito del 50% rispetto allo scorso aprile, indice che le terapie stanno funzionando. Ora ad aggravare la circolazione del virus sono la stagione invernale e le feste di fine anno che favoriscono i contatti ravvicinati tra familiari ed amici.  

In Francia, come in molti Paesi europei, la prima vaccinazione è stata eseguita il 27 dicembre: il primo a riceverlo è stata una 78enne, Mauricette, in un ospedale di Servan, alle porte di Parigi. Il piano vaccinale del governo francese – gratuito e non obbligatorio – prevede una prima fase rivolta alle persone anziane che vivono nei centri specializzati (Ehpad) e nelle case di cure, in quanto soggetti maggiormente a rischio per la loro età avanzata e per il fatto di vivere in collettività. Assieme a loro sarà vaccinato il personale medico-sanitario con un’età già avanzata o i malati affetti da patologie croniche che di occupano di anziani. In tutto nella prima fase un milione di persone dovrebbe essere vaccinata.

Dopo la prima iniezione simbolica in occasione del V-Day, la campagna vaccinale partirà a pieno regime nel mese di gennaio. La prima fase durerà tra 6 e 8 settimane, tenendo conto del numero di pazienti a cui il vaccino dovrà essere iniettato e il richiamo che deve intervenire 21 giorni dopo la prima dose.

In questa prima fase sarà utilizzato il vaccino Pfizer BioNTech. Ma sul proseguo dalla campagna ci sono molte ombre, a cominciare dalla bassa intenzione dei francesi a farsi inoculare il vaccino: solo 4 su 10 sono propensi, il più basso tasso di adesione al mondo. Lo rivela un sondaggio Ipsos Global Advisor in partnership con il Forum economico mondiale. La stampa d’Oltralpe definisce i francesi “il popolo più refrattario al mondo” a farsi vaccinare contro il Covid-19. 

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Fonte: estero agi