AGI – Il campionato è di serie C, Lega Pro di calcio, la storia invece va di diritto in serie A.
È quella di Simone Guerra, 32 anni, attaccante, all’occorrenza anche ala, della Feralpisalò, società calcistica che rappresenta le città di Salò e Lonato del Garda, entrambe in provincia di Brescia.
Con circa 70 reti è il miglior marcatore della storia della squadra.
Durante la gara di alcuni giorni fa contro la Triestina, tra l’altro vinta 3-0, con una doppietta proprio di Guerra, la società, oltre ad ospitare una delegazione ucraina guidata dall’ex pugile Oleg Ustymenko, ha fatto realizzare una maglia speciale con cui ha giocato l’attaccante.
Il numero 17 verdeblù, appunto Simone Guerra, si è reso subito disponibile per aggiungere un “NO” davanti al proprio cognome.
La maglia è stata messa poi all’asta tra tifosi e partner di Feralpisalò per raccogliere fondi da devolvere ed inviare direttamente nel cuore della crisi umanitaria.
A supporto del popolo ucraino si è mobilitata dunque tutta la famiglia calcistica verdeblù: un’alleanza che vede il coinvolgimento di tutti gli stakeholder tra cui le aziende vicine al Club, i dipendenti e i tesserati (una prima donazione mirata a fornire medicine e cibo è stata organizzata proprio dai giocatori della Prima squadra).
Tra i tanti consensi all’iniziativa (la gara è andata in onda anche in tv) da diverse parti d’Italia, anche quelli del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, che si è voluto congratulare con Simone per l’iniziativa pro-Ucraina legata alla maglia “No Guerra”.
“Caro Simone – ha scritto Ghirelli – hai compiuto un gesto contro la guerra di una semplicità tale da renderlo indelebile. Quel “NO” stampato davanti al tuo cognome nel retro della maglia che hai indossato, ha reso evidente la forza del messaggio.
Questo atto, unito agli atti concreti di solidarietà della tua società Feralpisalò costituisce un marchio di identità di valori per la serie C.
“Sono tante le iniziative che i nostri club stanno organizzando – ha aggiunto – e la scelta di far intervenire con il loro protagonismo i club ha dato vita ad un proliferare di eccezionali azioni di solidarietà. Caro Simone, il tuo gesto conferma l’impegno per contrastare il massacro del popolo ucraino, netta e senza titubanze deve essere l’azione di isolamento di Putin. La speranza – ha concluso il presidente edella Lega Pro – è che il popolo coraggioso dell’Ucraina riesca ad ottenere il cessare della guerra che consentirebbe di evitare ulteriori dolori. A te un grazie di cuore e un grande abbraccio”.
Il giorno dopo la partita – come reso noto dal sito del club calcistico – ha preso il via tra i partner verdeblù “l’asta benefica per assicurarsi la maglia speciale di Simone “No Guerra”, indossata nella gara interna contro la Triestina, nella quale ha segnato una doppietta.
Grande risalto nazionale per l’iniziativa del club, che darà ancora più valore alla maglia stessa, in modo da poter raccogliere sempre più adesioni.
Un’opportunità speciale e unica, a sostegno di un’importante iniziativa a favore del popolo ucraino, in special modo famiglie, bambini.
L’attenzione costante verso i temi sociali e il supporto alle diverse situazioni d’emergenza nel territorio – dalla recente pandemia globale fino alla guerra in Ucraina – è nel dna di Feralpisalò.
Un Club che sente la responsabilità di essere anche un’istituzione sociale che vuole contribuire a indirizzare un cambiamento positivo nella società attraverso concrete azioni.
Ed è questo il principio guida delle iniziative che i Leoni del Garda hanno attivato a supporto dell’emergenza umanitaria in Ucraina.
Il Club ha istituito un canale sicuro di raccolta fondi, con la collaborazione dell’associazione Anre di Salò, per rispondere ai bisogni umanitari di chi si trova nei luoghi del conflitto e di chi cerca rifugio nella provincia di Brescia”.
Nel turno di campionato, ieri, la Feralpisalò è stata sconfitta, 1-0, dalla Virtus Verona. Ma sul campo sociale e nel mondo della solidarietà tutto il club bresciano, dai dirigenti ai calciatori e ai tifosi, continua a vincere.
Source: agi