il giorno in cui per la Pietà non ci fu pietà


 

Erano le undici e mezzo del mattino di domenica 21 maggio 1972, giorno di Pentecoste. Il geologo australiano di origini ungheresi Laszlo Toth con problemi psichiatrici, saltò al di là della balaustra e andò a colpire ripetutamente la mia Pietà con un martello.

Lo guardavo impotente mentre urlava ‘“Sono Gesù Cristo, risorto dalla morte”. Prima di essere fermato dalla sicurezza sferrò quindici martellate all’opera facendo cadere a terra una cinquantina di frammenti e circa cento schegge più piccole.

La Madonna fu quella che subì i danni maggiori: il braccio sinistro staccato, il velo fratturato in tre punti differenti, il naso, la palpebra dell’occhio sinistro…

Mentre Toth fu internato in un manicomio prima di essere rimpatriato, la Pietà venne sottoposta a un importante intervento di restauro.

Papa Paolo VI Montini, visitando la Pietà oltraggiata, interpreta l’evento con una lettura che lascia un po’ tutti di stucco dicendo che “Il fumo di Satana è entrato nelle sale dei sacri palazzi”. Condanna il folle gesto mettendo in luce il fatto che la Chiesa stesse attraversando un momento molto difficile per molto aspetti.

Fu Cesare Brandi in persona a seguire i lavori di restauro, ampiamente documentati e filmati a beneficio dei contemporanei ma anche dei posteri. Grazie ai calchi presenti dell’opera, fu possibile effettuare un restauro accurato adoperando i frammenti originali e un impasto a base di polvere di marmo e colla.

In quel frangente alla direzione dei Musei Vaticani c’era Deoclecio Redig de Campos, responsabile anche di quelle delicate operazioni.

Il restauro venne eseguito materialmente da Ulderico Grispigni e Francesco Dati mentre Gabrielli e Federici si misero alla ricerca dei materiali più idonei per ricostruire le parti mancanti.

Giuseppe Moresi fu colui che realizzò i frammenti mancanti da inserire poi nell’opera.

Il restauro ebbe una durata di sette mesi e fu di nuovo visibile al pubblico il 25 marzo del 1973, giorno dedicato all’Annunciazione. Da allora la Pietà Vaticana è stata celata dietro un cristallo allontanando gli ammiratori di sette metri.

Fonte: Michelangelo Buonarroti bentornato