AGI – Sarebbero di Gioele i resti trovati vicino all’autostrada Messina-Palermo, nel territorio di Caronia, dove da sedici giorni si cerca il piccolo. Sul posto dopo la segnalazione è giunto il procuratore Angelo Cavallo.
Si tratta di resti ossei e una magliettina, trovati tra i cespugli di un collina da un carabiniere in congedo che fa parte del gruppo di oltre cento volontari, siciliani e turisti, che hanno risposto all’appello del papà del bimbo e per tutta la mattina hanno setacciato la zona.
Il luogo del ritrovamento è vicino anche traliccio dove l’8 agosto è stato rinvenuto il cadavere della mamma del piccolo, Viviana Parisi. Resti martoriati, alcuni investigatori, parlano di un tronco: un corpicino su cui potrebbero essersi accaniti animali selvatici. Per alcuni si tratta “al 99%” di Gioele, ma i resti sono irriconoscibili e gli inquirenti non confermano l’identità. La maglietta sarebbe compatibile con quella indossata quel 3 agosto, data della sparizione, da Gioele.
Momenti di angoscia per i familiari, per il papà, Daniele Mondello, che dovrà essere chiamato per un riconoscimento che appare difficile.
Il piccolo era sparito 16 giorni fa in braccio alla madre. “Viviana non lo avrebbe mai ucciso e non aveva paura dei cani“, aveva detto quetsa mattina presto Daniele Mondello, mettendosi alla testa dei volontari che hanno risposto al suo appello e dalle 7.30 si erano presentati al centro di coordinamento sulla statale 113, al distributore di benzina di Caronia, per avviare le ricerche a tappeto.
Dopo le dichiarazioni dei testimoni che hanno visto il piccolo vivo allontanarsi in braccio alla mamma, le attività si erano concentrate verso la montagna. Armate di bottiglie d’acqua e zainetto, le squadre di volontari – che affiancano i familiari – hanno setacciato l’area.
“Tutte le ipotesi sono aperte, abbiamo fiducia nei magistrati”, aveva detto Mariella Mondello, la zia del bimbo, presente insieme a nonno Letterio. “Siamo genitori anche noi e vogliamo fare la nostra parte”, hanno detto alcuni volontari.
Daniele Mondello, molto provato, non ha fatto che ripetere il suo mantra: “Viviana non l’ha ucciso, l’amava troppo”. E se il padre e marito delle due vittime esclude le piste dell’omicidio-suicidio e dell’aggressione da parte di cani, la sorella Mariella non crede che ci fosse qualcosa o qualcuno che ha indotto la la cognata ad allontanarsi: “Era solo nel panico in quel momento, non fuggiva da niente”.
Vedi: Il giallo di Caronia finisce in tragedia, trovati i resti di Gioele
Fonte: cronaca agi