Il flop di Kamala Harris: ecco che cosa è andato storto


di Alessandro Maran

Sulla questione di cosa sia andato storto a Kamala Harris, è iniziata una lunga e dolorosa esegesi per i democratici. Courtney Subramanian della BBC sottolinea l’impopolarità del presidente Joe Biden, le difficoltà di Harris nell’ampliare la sua coalizione e la tendenza a presentare le elezioni come un referendum su Trump (https://www.bbc.com/news/articles/cjr4l5j2v9do).
Chiedendo ai collaboratori di Biden dove pensano che Harris abbia sbagliato, Franklin Foer dell’Atlantic sente dire che ha rinunciato al populismo anti-grandi aziende e non è riuscita a contrastare gli spot “culture-war” di Trump sulle transizioni di genere, pagate dai contribuenti, per detenuti e migranti (https://www.theatlantic.com/…/biden-harris-2024…/680560/).
Su The New Statesman, Sohrab Ahmari ritiene che: “Harris avrebbe potuto fare di meglio se avesse articolato con entusiasmo gli elementi populisti della visione del suo capo: le politiche industriali, lo sviluppo rurale, i dazi, la crociata anti-trust”. Harris ha invece attaccato i dazi come una ‘tassa sui consumatori’, apparentemente ignara del fatto “che il Team Biden aveva mantenuto e ampliato quelli di Trump sui prodotti cinesi”. “Era difficile – prosegue Ahmari -individuare una storia che andasse oltre la ‘difesa della democrazia’ e la protezione del diritto delle donne all’aborto (…) Al posto di una narrazione coerente, Harris ha offerto una raffica di micro-politiche patetiche: prestiti alle piccole imprese, sovvenzioni per gli acquirenti di case, elargizioni alla truffaldina industria delle criptovalute, incoraggiamento degli imprenditori neri della marijuana, eliminazione delle tasse sulle mance nei ristoranti (un espediente preso dall’agenda di Trump) e così via. Che fine hanno fatto le cose che un tempo rendevano i partiti di sinistra attraenti per la gente comune: Medicare per tutti? Condono dei prestiti agli studenti e alle cure mediche? Pace in Medio Oriente?” (https://www.newstatesman.com/…/why-kamala-harriss…).
Altri analisti ritengono che sono le idee di fondo sugli elettori dei democratici ad essere sbagliate.
“Il loro ottimismo era il segno di quanto la campagna elettorale di Harris avesse frainteso un elettorato che era più preoccupato per l’inflazione e l’immigrazione che per il carattere di Trump”, scrivono Tarini Parti, Annie Linskey e Ken Thomas del Wall Street Journal. “Trump ha timbrato il suo biglietto di ritorno alla Casa Bianca con una sbalorditiva corsa elettorale che ha respinto gli attacchi di Harris e ha attirato gli elettori che ritenevano che il paese fosse sulla strada sbagliata e che di questo incolpavano il presidente Biden, il capo fortemente impopolare di Harris. La sua incapacità di separarsi da lui e di offrire le proprie specifiche soluzioni ai problemi degli americani, nonostante un generoso fondo per la campagna elettorale, è stata una delle ragioni principali della sua sconfitta” (https://www.wsj.com/…/how-kamala-harris-lost…).
Un rimprovero comune rivolto ai democratici è che hanno sottovalutato l’angoscia economica. Piotr Smolar di Le Monde scrive: “Quando Harris ha parlato della necessità di riconciliare il Paese, stremato dal caos dell’era Trump, ha trascurato un’altra priorità per la maggioranza della popolazione: esprimere insoddisfazione per la direzione intrapresa dal Paese. La violenta perdita di potere d’acquisto, i cambiamenti nei simboli identificativi, la questione dell’immigrazione, il rifiuto di costose e infinite avventure militari all’estero, anche per procura: tutto questo si è fuso in un desiderio di cambiamento” (https://www.lemonde.fr/…/2024-us-election-results…).
Su POLITICO, Christopher Cadelago e Holly Otterbein scrivono: “Harris si è rifiutata di rompere nettamente con gli ultimi quattro anni in cui gli elettori avevano indicato che era quello che volevano. Peggio ancora, ha esitato a prendere le distanze con il suo capo sulla più grande vulnerabilità di Biden – la sua gestione dell’economia – e a identificare un qualsiasi modo specifico in cui la sua presidenza sarebbe stata diversa dal suo mandato, al di là di nominare un repubblicano nel suo gabinetto” (https://www.politico.com/…/how-bidens-vulnerabilities…).
Sul tema della incumbency, il trinceramento dei democratici dietro il successo elettorale degli ultimi decenni ha probabilmente giocato a loro sfavore, sostiene David Wallace-Wells sul New York Times, osservando: “Il Partito democratico ha tenuto la Casa Bianca per 12 degli ultimi 16 anni e stava lottando per farcela 16 su 20. L’unico intruso repubblicano in quel periodo si è definito un outsider e poi ha governato come tale, incapace di ottenere molto a livello legislativo, nonostante il numero di giudici che ha nominato e il caos informativo e sociale che ha seminato nel paese. Nessun repubblicano, incluso Trump, ha vinto il voto popolare in un’elezione presidenziale dalla Grande recessione del 2008, e uno solo ha vinto il voto nazionale dal 1992, dopo la fine della Guerra fredda, un periodo di 32 anni in cui i democratici si sono assicurati più sostenitori in sette delle ultime otto elezioni presidenziali”. Ciò ha alimentato la “percezione a lungo termine che la sinistra costituisse la classe dirigente del paese” (https://www.nytimes.com/…/democrats-election-trump.html).
Altri dicono che il presidente Joe Biden è rimasto in gara troppo a lungo e che Harris ha dovuto affrontare una situazione difficile. Jim Newell scrive per Slate.com: “Mi riesce difficile essere troppo arrabbiato con Harris. È stata spinta in una situazione impossibile: affrontare fattori sfavorevoli straordinari riguardo all’economia e al confine ed ereditare l’impopolarità dell’amministrazione senza essere stata la persona che prendeva le decisioni. Dovendo definire se stessa ed evitare di essere definita da Trump in 90 giorni. Rimanendo fedele a Biden mentre cercava di mantenere le distanze. Dovendo prendere sulle sue spalle il peso del futuro del mondo. E dovendo convincere un paese che non ha mai eletto una donna nera come presidente, o una donna in assoluto, a eleggerla. Non si può dire che non ci abbia provato (https://slate.com/…/election-results-2024-the-real…).