"Il Covid impone un ripensamento del modello di sviluppo", dice Parolin


AGI – L’emergenza coronavirus deve essere affrontata con un’adeguata organizzazione sanitaria, una ricerca avanzata ed un rigore etico assoluto. L’emergenza, scrive oggi il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, impone anche un radicale ripensamento dei criteri di sviluppo. Per questo è necesario l’emergere di una presenza di cattolici adeguatamente preparati e disposti ad assumersi le loro responsabilità di fronte alla cosa comune.

Il compito e le sfide della Cattolica

“Possiamo ricordare con gratitudine il personale accademico e sanitario del Policlinico Universitario A. Gemelli, che si è fatto carico, con grande generosità e competenza, di accogliere e curare migliaia di persone colpite dal Covid-19”, scrive il Cardinale in una lettera indirizzata al vescovo di Milano Mario Delpini nella sua veste di Presidente dell’Istituto di Studi Superiori “Giuseppe Toniolo”, in occasione della 96.ma “Giornata per l’Università Cattolica”, che si celebra oggi sul tema “Alleati per il futuro”. “Una consolidata capacità ad unire avanzata ricerca scientifica, efficiente organizzazione sanitaria e rigore etico, fanno di questa eccellenza dell’Ateneo dei cattolici italiani una espressione paradigmatica del compito educativo di una Università cattolica”, prosegue il Segretario di Stato”.

“Non meno importanti sono tutti gli altri ambiti della formazione universitaria, in un grande Ateneo che riunisce ben dodici Facoltà”, aggiunge il prelato, “Ciascun ambito del sapere è chiamato a dare un contributo perché questa situazione, fonte di tante criticità, possa produrre anche effetti di virtuoso rinnovamento della società”.

Infatti “dall’economia alla finanza, dalla giurisprudenza alle scienze sociali, si impone un ripensamento dei criteri di sviluppo, che non possono più essere fonte di discriminazione e sperequazione nell’accesso ai beni e nelle tutele, anche in ambito sanitario. Così pure dalla filosofia alle lingue, dalle scienze della formazione alla psicologia, è urgente recuperare la centralità dell’essere umano e ridefinire le sue responsabilità in una società in rapido cambiamento, dove sfide enormi legate all’ambiente, all’educazione, alle migrazioni esigono analisi e soluzioni innovative ispirate al bene integrale della persona, alla giustizia, alla fratellanza e alla pacifica convivenza tra i popoli”. 

Inoltre, conclude Paroloin, “anche gli ambiti più tecnici, come la fisica e la matematica o l’agraria, diventano sempre più centrali nel costruire una casa comune che sia davvero la casa di tutti e in cui ciascuno possa abitare in modo dignitoso“.

I messaggio di Bassetti

La Giornata per l’Università Cattolica doveva tenersi lo scorso 26 aprile e per quella data il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Gualtiero Bassetti, aveva scritto un messaggio in cui sottolineava l’importanza di investire nei giovani per costruire il futuro. I giovani, scriveva, cercano maestri e luoghi “che sappiano aiutarli a maturare dal punto di vista umano, professionale, culturale e spirituale per diventare protagonisti del futuro”. E proseguiva: “I nuovi scenari delineati dall’intelligenza artificiale, dalle nuove tecnologie digitali, dalle neuroscienze e, più in generale, dall’evolversi del rapporto tra l’essere umano e le macchine sono affascinanti ma anche bisognosi di attento discernimento”.

Cresce, dunque, la domanda di senso e di criteri etici, soprattutto tra i giovani. C’è bisogno di sostenere questa ricerca e il presidente della Cei affermava: “Come e più che nel passato la comunità ecclesiale italiana vede nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, un faro e un volano per accompagnare i giovani ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo”. “La Chiesa e la società italiana – è la conclusione del cardinale Bassetti – si aspettano dall’Università Cattolica che sappia preparare gli uomini e le donne del futuro. Ne abbiamo urgente bisogno”.

La messa per il centenario

Tra le iniziative dedicate alla Giornata, la Messa che verrà celebrata oggi nella chiesa della sede romana dell’Università Cattolica, e trasmessa dalle ore 11 in diretta televisiva su Rai Uno. A presiederla monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, che ai microfoni di Vatican News, spiega la continuità dei suoi valori fondativi e la loro attualizzazione a confronto con il tempo presente: “L’Università Cattolica del Sacro Cuore celebra la sua Giornata quest’anno in un momento molto significativo perché siamo all’inizio dell’anno accademico e questo è un anno speciale per l’Ateneo, perché celebriamo il centenario ed è un centinaio dove i valori che hanno dato origine alla nascita di questa istituzione accademica si confermano.

Padre Gemelli l’ha voluto, proprio perché fosse un luogo dove si potesse esercitare con piena libertà e con grande responsabilità il compito educativo e che lo si potesse fare guardando al bene del Paese e della Chiesa, offrendo ai giovani la possibilità di un’alta formazione scientifica e di una crescita non solo intellettuale e professionale, ma integrale della persona”.

“Guardando ad un’assunzione di responsabilità nei confronti della società attraverso la formazione di persone con alte competenze per affrontare le sfide che l’umanità in ogni epoca è chiamata ad affrontare”, prosegue il religioso, “Quando si parla di futuro è naturale che si guardi ai giovani, con la loro età, con le loro passioni, attese e speranze. Noi viviamo in una stagione molto difficile, non solo a causa della pandemia, ma anche per il percorso che sappiamo estremamente faticoso del nostro Paese, dell’Europa, le tensioni nel mondo intero, la crisi ambientale che ci mette sempre più di fronte alla fragilità del nostro pianeta e alle scelte che l’uomo sta facendo a diversi livelli.

Di fronte a tutte queste istanze, non c’è futuro senza riconoscere alle nuove generazioni la responsabilità che ricade su di loro, ma ovviamente tutto questo si può realizzare solo se i giovani vengono aiutati, sostenuti e incoraggiati e se si offre loro la reale possibilità di portare avanti i compiti che li attendono e questo è tutt’altro che scontato. Papa Francesco, nel tirare un po’ le somme del Sinodo sui giovani, nel documento Christus vivit, indica proprio come prospettiva fondamentale della missione della Chiesa quella dell’educazione e, nell’educazione, sottolinea il ruolo delle università cattoliche, perché nel mondo formano quella generazione di giovani con alte competenze e con quella maturità cristiana e umana che aiuta ad affrontare e a gestire l’oggi al meglio”.

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Fonte: cronaca agi