AGI – Il punto di svolta sarà la cabina di regia in programma giovedì 23 dicembre, quando il premier Mario Draghi presiederà l’incontro che dovrà analizzare l’andamento del Covid-19 e che potrà portare le eventuali misure restrittive. Nel frattempo, sono sindaci e governatori ad attuare decisioni importanti per evitare che il virus possa crescere proprio nei giorni delle feste e dello shopping per eccellenza.
Tra i provvedimenti già presi, e in molti casi allo studio, quello di vietare feste, concerti, assembramenti di piazza nei giorni di festa, fino al 6 gennaio. Una scelta che metterebbe la parola fine alle ipotesi di cenoni in grande stile, concerti di fine anno e quant’altro.Il numero di sindaci e prefetti che hanno disposto o chiesto l’attuazione di queste limitazioni sono sempre più numerosi.
In Campania il presidente Vincenzo De Luca ha emesso un’ordinanza regionale per vietare feste in piazza sia a Natale sia a Capodanno, e non si possono organizzare neanche feste di laurea e di compleanno nei locali al chiuso. Pranzi e cene con l’obbligo di restare seduti al tavolo. Ma al momento la decisione principale presa da numerosi comuni resta quella dell’obbligo di mascherine all’aperto anche fuori dalla “zona gialla”, quando questo diventa obbligatorio.
Tra i sindaci c’è chi ha deciso di limitare il provvedimento alle zone di maggiore affluenza, quindi collegate alle vie del centro o con maggiori attività commerciali. Anche l’Anci, nei giorni scorsi, ha spinto verso questa soluzione, proponendo in cabina di regia “di valutare l’opportunità di rendere obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto su tutto il territorio nazionale“. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha deciso che “nel periodo festivo il lungomare resterà chiuso, poi dopo il periodo festivo valuteremo la gestione del lungomare”.
Tra le città dove è già in vigore l’obbligo delle mascherine ci sono Milano, Aosta, Bergamo, Genova, Torino, Asti, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Cagliari, anche se gli amministratori hanno stabilito regole diverse e c’è chi non ha voluto rinunciare a promuovere eventi, mercatini e iniziative natalizie.
Nel Lazio da giovedì 23 dicembre, e per un mese, obbligo di mascherine anche all’aperto. Anche nei piccoli centri sono state prese misure simili per limitare il contagio, come Frosinone, Latina, Foligno e Aprilia. Dispositivi di protezioni obbligatori anche nell’intera Calabria. A Bolzano, per accedere al tradizionale mercatino di Natale, sarà necessario un “braccialetto Green pass”, che verrà consegnato solo ai possessori del certificato verde, mentre opposta è stata la decisione di Gorizia che ha scelto di rinunciare al tradizionale luna park per il numero di contagi elevati tra i bambini.
Tra le regole diversificate anche quelle di Roma, dove Prefettura e autorità locali hanno anche previsto di transennare le strade qualora si dovesse registrare una eccessiva concentrazione di persone. Il sistema è già stato sperimentato in alcune aree della movida e sembra avere garantito buoni risultati.
La svolta potrebbe arrivare, però, due giorni prima di Natale, quando la cabina di regia potrebbe uniformare le restrizioni e adottare provvedimenti a tutela della salute pubblica, spostando quel confine con il ritorno alla normalità che sembrava più vicino e che, invece, gli ultimi dati sembrano allontanare, sensibilmente, ancora una volta.
Source: agi