Un’iniziativa pubblico-privata “totalmente innovativa” nel settore del caffé che ha una forte “rilevanza sia dal punto di vista economico che sociale”. E’ il ‘frutto’ del G7 Sviluppo a Pescara a presidenza italiana che punta a creare una collaborazione tra Paesi produttori, grandi aziende e organizzazioni internazionali.
Come ha spiegato Gerardo Patacconi, direttore operazioni dell’International Coffee Organization (Ico), “c’è un riconoscimento dell’importanza di investire nel settore del caffè” che soffre di “un impatto del cambio climatico molto forte”, con potenziali conseguenze sia sui prezzi che sui produttori di caffè. “Sono più di 25 milioni le piccole aziende che lo producono nel mondo” e “di questi produttori, circa 5-6 milioni non riescono a superare il livello di povertà”.
L’iniziativa punta a mettere in piedi un “coordinamento, tra tutti i Paesi, delle attività che vengono svolte per la sostenibilità del settore del caffè”, insieme alla “creazione di un fondo pubblico-privato”. Si comincia dall’Africa, nell’ambito del Piano Mattei, con un primo gruppo di cinque Paesi -Uganda, Kenya, Tanzania, Malawi ed Etiopia – ma “l’ambizione è di arrivare a investimenti a livello globale nel settore del caffè”, arrivando ad America Centrale e Asia. (AGI)