Ia: non bastano 22 ore di negoziati per legge Ue


Dopo 22 ore di negoziati per arrivare un accordo sulla legge europea sull’intelligenza artificiale, le istituzioni dell’Ue hanno deciso di prendersi una pausa questo e di riprendere i colloqui venerdì (alle 9), dopo aver fatto progressi su alcuni punti macroscopici della regolamentazione.
Il Consiglio dell’Ue, il Parlamento e la Commissione europea hanno già raggiunto un’intesa di principio sulle norme per regolare i modelli fondamentali su cui si basano sistemi come ChatGpt. Quando la Commissione propose la legge nell’aprile 2021, il sistema ChatGPT della società OpeanAI non era ancora emerso e lo standard non prevedeva la regolamentazione dei modelli fondamentali di intelligenza artificiale. Ma fin dall’esplosione del fenomeno dell’anno scorso, l’Ue ha cercato un modo per includerli ed è stato uno dei principali punti di attrito tra le Istituzioni comunitarie.
Gli Stati membri hanno previsto che le aziende si impegnino a rispettare un codice volontario di buone pratiche per garantire che i modelli fondamentali non rappresentino un rischio per le persone e che i dati utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale non discriminino, ad esempio, per motivi di sesso, razza o religione. Il Parlamento europeo, invece, si è impegnato a obbligare le aziende a verificare che i sistemi siano sicuri, prima di poterli utilizzare in contesti a rischio, come la sanità, la giustizia o la contrattualistica del lavoro.
L’altro importante punto di attrito nei negoziati sono le eccezioni previste dai regolamenti per consentire il riconoscimento facciale in tempo reale negli spazi pubblici. I governi europei vogliono che venga utilizzato per prevenire crimini come il terrorismo, gli abusi sessuali o la protezione delle infrastrutture critiche, sempre previa autorizzazione giudiziaria. Il Parlamento europeo, invece, si oppone al suo utilizzo perché ritiene che la sorveglianza biometrica violi i diritti fondamentali. (AGI)
BRA