I servizi frenano e rallentano la crescita dell'Eurozona ad agosto


AGI – La crescita europea, specialmente nel comparto dei servizi, frena ad agosto, con il settore che torna a contrarsi in Italia e Spagna e rallenta in Francia e Germania anche se comunque sopra quota 50 che è il limite al di sopra del quale indica un’espansione (al di sotto, invece, una contrazione). 

La contrazione italiana 

Il settore dei servizi in Italia è tornato in contrazione ad agosto dopo il breve balzo delle attività a luglio (51,6 punti): l’indice pmi elaborato da IHS Markit si è fermato a 47,1 punti, il dato più basso fra i principali Paesi Ue.
 

A pesare è un moderato calo dell’attività economica, complice l’ennesimo calo dei nuovi ordini totali e la forte riduzione della domanda estera. Le previsioni future sull’attività hanno quindi registrato un valore moderato, con un livello di ottimismo al punto più basso degli ultimi tre mesi e sottotono rispetto ai dati storici. Le aziende hanno registrato l’ennesimo e più rapido calo del flusso degli ordini totali, evidenziando una domanda sottotono, penalizzata dall’export debole.  Rimangono tuttavia positive le prospettive di attività per i prossimi 12 mesi, sostenute dalle speranze di migliori condizioni della domanda. 

I dati in chiaroscuro degli altri Paesi

Anche nel paese iberico il settore dei servizi è tornato in contrazione ad agosto: a causa dei nuovi focolai di Covid 19 e la situazione di estrema incertezza, la fiducia delle imprese è affondata al minimo da tre mesi. Le imprese hanno cercato di minimizzare i costi e l’attività è rimasta ben al di sotto i livelli visti prima dell’inizio della pandemia, con l’indice pmi servizi di Ihs Markit in caduta a 47,7 punti.  In Francia l’indice resta invece in crescita, seppur rallentando il ritmo, l’indicatore passa dal 57,3 a luglio al 51,5 di agosto. A Berlino l’indice è sceso a 52,5 dal 55,6 di luglio, livello che rappresentava il massimo degli ultimi 13 mesi. L’indice composito, che comprende anche il manifatturiero, ha fatto registrare un calo più contenuto, attestandosi ad agosto a 54,4 dal 55,3 registrato nel precedente mese di luglio.

La crescita dell’Eurozona frena

In definitiva, evidenziano da Ihs Markit, “la ripresa dell’economia del settore privato dell’eurozona ha mostrato ad agosto una perdita di vigore visto che il tasso di espansione ha registrato un forte rallentamento rispetto al recente picco di luglio”. L’indice pmi composito della produzione dell’area euro cala a 51,9 ad agosto rispetto ai 54,9 di luglio, con un indice finale delle attività terziarie a 50,5 punti dai 54,7 del mese precedente. “Ciononostante, rispetto alla precedente stima flash di 51,6, il valore è aumentato ed ha mostrato una moderata espansione dell’attività”, evidenzia la società. “Le prestazioni settoriali di agosto hanno mostrato delle divergenze. La produzione manifatturiera è fortemente aumentata e al tasso più rapido da aprile 2018. L’attività terziaria invece, anche se in crescita per il secondo mese consecutivo, ha indicato un rallentamento del tasso di espansione registrando valori solo marginali”, conclude Ihs Markit.

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Fonte: economia agi