I possibili risvolti delle elezioni in Germania per l’economia e le politiche comunitarie


L’esito delle elezioni rimane incerto e ad oggi nessun partito ha la certezza di entrare nella prossima coalizione di governo. Anzi, sembra probabile che, per la prima volta dal dopoguerra, si renda necessaria la partecipazione di tre partiti per formare una coalizione di governo. Anche se l’emissione di eurobond o la trasformazione del Recovery Fund in una struttura permanente non sembrano probabili nel breve termine, le elezioni tedesche dovrebbero comunque confermare la svolta della UE o, addirittura, potrebbero portare a una più rapida integrazione

di Antonino Gulisano

Mancano ormai pochi giorni alle elezioni politiche del 26 settembre in Germania. Dai sondaggi si consolida la posizione di forza del leader socialista dell’Spd e ministro delle Finanze, Olaf Scholz, in seguito al secondo dibattito televisivo affrontato con gli altri due maggiori candidati alla cancelleria. Secondo un sondaggio condotto dall’emittente Ard, Scholz è stato il leader più convincente per il 41% dei 1.750 spettatori interpellati, ben davanti al rivale della Cdu/Csu, Armin Laschet (27%) e alla candidata dei Verdi, Annalena Baerbock (25%).
Rispetto al primo confronto televisivo, Scholz si presentava all’appuntamento con un crescente consenso nei sondaggi.
L’esito delle elezioni rimane incerto e ad oggi nessun partito ha la certezza di entrare nella prossima coalizione di governo. Anzi, sembra probabile che, per la prima volta dal dopoguerra, si renda necessaria la partecipazione di tre partiti per formare una coalizione di governo.
Dal voto di domenica 26 settembre si profila un governo di coalizione il cui perno sarà, salvo sorprese, costituito dalla leadeship di Olaf Scholz. Questo è l’unico elemento prevedibile, mentre le opzioni per la formazione della coalizione e del programma restano molteplici. I Verdi vedrebbero nell’Spd l’alleato preferibile (aveva dichiarato Baerbock), ma in ogni caso sarebbe necessario un terzo partito per raggiungere la maggioranza parlamentare necessaria.
La possibilità più dirompente sarebbe un asse di sinistra con Die Linke, ma anche l’alleanza con i liberali potrebbe dare vita a una maggioranza.
Quali sono le questioni più dirompenti sul tappeto in vista del risultato dell’elezioni tedesche?
Credo che i due risvolti siano la politica economica fiscale e il nuovo assetto della politica dell’U.E.
L’Unione europea (UE) sembra essere uscita da una lunga fase di dogmatismo fiscale e orientarsi progressivamente verso politiche rivolte alla crescita. La sospensione del Patto di stabilità e crescita, che in alcune fasi ha creato difficoltà alle economie più in affanno, è stata fondamentale per far ripartire l’economia nonostante la pandemia. Riguardi alle possibili politiche economiche del nuovo governo della Germania, ciò che emerge in tutti i programmi elettorali è la volontà di combattere i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni di CO2. Inoltre, tutti i partiti propongono una fiscalità meno rigorosa (con diverse sfumature) e maggiori investimenti per favorire la conversione verde.
Politiche fiscali più espansive in Germania dovrebbero avere risvolti positivi per l’intera Unione. Sicuramente la Germania confermerà il proprio impegno nei confronti della UE, con la quale ci si muoverà verso un’ulteriore integrazione. Ci si può attendere una revisione del Patto di stabilità e crescita che sposti il baricentro dalla disciplina fiscale allo sviluppo.
Anche se l’emissione di eurobond o la trasformazione del Recovery Fund in una struttura permanente non sembrano probabili nel breve termine, le elezioni tedesche dovrebbero comunque confermare la svolta della UE o, addirittura, potrebbero portare a una più rapida integrazione.
Nel discorso di Ursula von der Leyen sullo stato dell’Unione la presidente della Commissione europea ha annunciato la creazione di ALMA, un nuovo programma dedicato ai giovani europei disoccupati che non studiano per trovare un’esperienza di lavoro temporaneo in un altro paese dell’Unione e chiede che Bruxelles sia meno dipendente dalla Cina per i semiconduttori.
«Se sembra impossibile allora si può fare». Citando la campionessa olimpionica Bebe Vio, lo spirito dei fondatori dell’Europa dev’essere lo spirito della prossima generazione europea. Questo spirito è il futuro dell’Europa, da rendere più forte insieme.
La Commissione europea lancerà una discussione sulla “governance” economica dell’Unione europea nelle prossime settimane; l’obiettivo è costruire ben prima del 2023 un consenso comune tra gli Stati membri sulla strada da seguire. È tempo che l’Europa passi al livello successivo. Le tappe prossime che sono state indicate: la creazione di una Difesa europea, un’unica rappresentanza in politica estera e la riproposizione della Costituzione europea per la creazione della Unione Europea federale, democratica e dei cittadini.