I contagi sono 2.844, record dal lockdown. Viminale, controlli rigorosi


AGI – Si impenna ancora la curva epidemica in Italia. I nuovi casi oggi sono 2.844, mai così tanti dalla fine del lockdown (ieri erano 2.499), per di più a fronte di un leggero calo dei tamponi, 118.932 oggi, circa 1.400 meno. Il totale dei casi sale così a 322.751. In aumento anche i decessi, 27 oggi contro i 23 di ieri, per un totale di 35.968. I guariti sono 1.247 (ieri 1.126), e sono in tutto 231.217. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

A trainare la crescita anche oggi è la Campania, con 401 casi, seguita da Lombardia (393), Piemonte (279), Veneto (276) e Lazio (261). Due regioni a zero, il Molise e la Valle d’Aosta. Il numero dei malati attuali cresce di altre 1.569 unità, e sono ora 55.566.

Sempre in crescita i ricoveri: quelli in regime ordinario aumentano di 63 unità (ieri di 45), per un totale di 3.205, mentre le terapie intensive aumentano di 3, come ieri, e arrivano a 297. Infine, sono 52.064 i pazienti in isolamento domiciliare, 1.503 più di ieri. 

La circolare ai prefetti

La curva epidemiologica in crescita ha indotto il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, a indirizzare una circolare ai prefetti allo scopo di adottare tutte le iniziative di propria competenza per limitare il rischio del contagio. Nella circolare, spiega in una nota il Viminale, si ribadisce “l’impegno delle Forze di polizia nell’assicurare il rispetto delle disposizioni anti-Covid attraverso i servizi di prevenzione generale che caratterizzano le attività di controllo del territorio, come anche la possibilità di controlli mirati in relazione ai luoghi urbani e alle fasce orarie di maggiore affollamento”. 

Le attività di controllo “potranno essere modulate in relazione a specifici quadranti territoriali e a determinate fasce orarie, in cui risulti maggiore il rischio di assembramenti”, si sottolinea in un chiaro riferimento alla ‘movida’,  “con il consueto concorso di operatori delle polizie locali e con l’eventuale ausilio del personale militare appartenente al dispositivo ‘Strade Sicure’, nel quadro del pertinente Piano di Impiego'”.  Il Viminale specifica che verranno definite dai prefetti nelle competenti sedi di coordinamento – anche con riguardo ai contingenti da impiegare, in considerazione delle esigenze di sicurezza dei vari contesti territoriali – con il concorso delle polizie locali e delle altre amministrazioni interessate.

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Fonte: cronaca agi