I 100 libri amati da David Bowie 


Che David Bowie sia stato uno dei musicisti più poliedrici, importanti e influenti della scena pop e rock mondiale per cinquant’anni è cosa nota. Così come la sua inventiva, la sua capacità di spaziare fra i generi musicali e di rinnovarsi costantemente come icona globale. Meno nota, invece, è la sua passione, quasi voracità di lettore seriale: ha più volte raccontato quanto gli piacesse leggere nei momenti di relax e che riteneva una settimana soddisfacente se era riuscito a leggere almeno tre o quattro libri. Leggeva di tutto, dai libri classici (da Omero a Dante fino a Bulgakov e Orwell) a quelli storici, da quelli esoterici a quelli di musica, di viaggi e di psicanalisi.

Nel 2013, quando una mostra su David Bowie è stata inaugurata al Victoria and Albert Museum di Londra, l’artista ha pubblicato un elenco delle 100 letture più importanti della sua vita.

Tra le letture di Bowie, anche opere di carattere filosofico, religioso ed esoterico legate a un periodo della vita dell’artista quando sembrava stesse per diventare monaco buddhista: nella lista un libro di esperienze tibetane popolari in Inghilterra, ‘Living Without a Head’ di Douglas Harding.

Ma anche i ‘Vangeli gnostici’ di Elaine Pagels, ‘Zanoni o il segreto dell’immortalità’ di Edward Bulwer-Lytton, ‘Dogma e rituale dell’Alta Magia’ di Eliphas Levi. Sebbene le brevi visite di Bowie in Unione Sovietica fossero deludenti, ne studiò anche le sue sanguinose origini nella monumentale ‘Rivoluzione Russa (1891-1924). ‘La tragedia di una città’ di Orlando Figes e la peste stalinista come descritta da Arthur Koestler in ‘Lo zero e l’infinito’ o, con il dolore della sofferenza, Evgenia Ginzburg in ‘Vertigo’.

Di tema diverso un altro libro dedicato all’Urss inserito nella lista, ‘Octobriana e il sottosuolo russo’, un fumetto estetico pop del 1971 del ceco Petr Sadeck con una procace supereroina ispirata alla francese Barbarella. Ovviamente non mancano i libri dedicati alla musica, ma sono pochi e specifici: ‘Awopbopaloobop Alopbamboom: una storia della Pop Music’ di Nik Cohn, ‘Oooh, My Soul: la storia esplosiva di Little Richard’ di Charles White, ‘Sweet Soul Music: Rhythm and Blues and the Southern Dream of Freedom’ di Peter Guralnick, ‘Nowhere to Run: la storia della Soul Music’ di Gerri Hirshey e ‘Storia del rock: il suono della città’ di Charlie Gillett.

Riscoprire la lista dei libri del cuore di David Bowie è un’occasione per i suoi fan per apprezzare un aspetto inedito di un artista amatissimo, che ha venduto in vita circa 150 milioni di album. E per capire un pò di più anche la genesi dei suoi capolavori.

Duncan Jones, figlio di Bowie, lo scorso anno ha avuto l’idea di aprire un club del libro attingendo dalla lista ‘Top 100 Must Read Books’ stilata dal padre nel 2013. Ora una nuova raccolta di testi sui 100 libri che hanno cambiato la vita di David Bowie è stata appena pubblicata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Si tratta di ‘Bowiès Bookshelf’ (il titolo del volume nella versione americana che diventa ‘Bowiès Books’ in quella inglese), un compendio di saggi elaborati dal giornalista musicale John o’Connell che prende in esame i 100 libri che il musicista britannico, scomparso nel gennaio di tre anni fa, ha amato di più.

Sfogliando la lista salta agli occhi una grande poliedricità anche nei gusti letterari, che spaziano dai classici dell’antichità come l’Iliade di Omero ai capisaldi della letteratura mondiale come l’Inferno di Dante per arrivare a Gustave Flaubert con ‘Madame Bovary’ e ai romanzi dei maestri del Novecento come ‘On the road’ di Jack Kerouac, ‘1984’ di George Orwell, ‘Arancia meccanica’ di Anthony Burgess, ‘Lolità di Vladimir Nabokov, ‘Gli sfollatì di Colin Wilson, ‘Il grande Gatsby’ di Scott Fitzgerald, ‘Lo straniero’ di Albert Camus e ‘Il maestro e Margherità di Mikhail Bulgakov.

Da segnalare una cultura e un’attenzione raffinata in Bowie, che lo porta a inserire nella lista dei suoi ‘libri del cuore’ anche un testo inatteso e magnifico come ‘Il Gattopardo’ di Tomasi di Lampedusa.

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Fonte: cultura agi