di Franco La Magna
CERCANDO UN IMPOSSIBILE MONDO PERFETTO
Venerdì 18 dicembre: serata Eastwood su Iris
Chi avrebbe mai potuto immaginare che lo spietato cowboy degli spaghetti-western del compianto Sergio Leone, sarebbe asceso al gotha attoriale e registico dell’agognata Hollywood?
Eppure è accaduto ed oggi il novantenne Clint Eastwood è una delle stars più rutilanti del magico e spietato mondo della settima arte targata USA. Di lui, ancora regista-attore, in onda questa sera (18 dicembre su Iris Tv alle 21,00) “Un mondo perfetto” (1993) una delle riflessioni più profonde e complesse del regista nato a San Francisco nel 1930, che con questo film indaga sulle storture della società americana, partendo dal rapporto affettivo che incredibilmente si instaura tra un bimbo rapito e il suo rapitore, con Eastwood che si riserva il ruolo del burbero capo della polizia.
Un film di formazione, d’educazione sentimentale, sullo sfondo dell’immensità del territorio texano, che interagisce con la storia e in cui si stronca il sogno della fuga in una Alaska incontaminata dell’ormai proscritto da una società tutt’altro che perfetta, dominata dalla corruzione politica e dalle sempre più marcate e intollerabili diseguaglianze sociali.
Metafora, neppure molto sottotraccia, della fine dell’american dreams. In seconda serata sulla stessa rete “Gran Torino” (2008) dello stesso Eastwood, su cui ci siamo recentemente intrattenuti.
Su Canale 20 alle 21,00 in onda il remake contemporaneo di “King Kong” (2005, già divenuto un cult dopo il film del 1933) regia di Peter Jackson (lo stesso dell’ormai celeberrimo “Signore degli anelli”) dagli strabilianti effetti speciali, che riesce perfino a commuovere quando il povero gigantesco pitecantropo – simbolo kafkiano d’una impossibilità della diversità di convivenza – viene brutalmente abbattuto dalla micidiale tecnologia moderna.
Su Rai Tre alle 21,20 la tragicomica riflessione sulla politica dello spregevole Cetto La Qualunque, il qualunquistico personaggio portato sullo schermo da Antonio Albanese con “Qualunquemente” (2011) regia di Giulio Manfredonia, estremizzazione di una tipologia di politico nazionale più vicina alla realtà di quanto il film lasci immaginare.