La rivolta dei 500 soldati, scesi dal treno e hanno denunciato la situazione in cui l’Armata Rossa (non) li ha equipaggiati per la guerra. Un episodio che, quindi, conferma i tanti problemi logistici e ci fa comprendere la fuga di tanti giovani dalla Russia per evitare la leva
Di Redazione
Il Giornale Uff Post riporta la notizia di una rivolta di soldati russi mandati allo sbando in una guerra in cui non crede più nessuno. Notizia ripresa dal Il sole 24 ore e da altri media occidentali.
I soldati sono scesi dal treno e hanno filmato la situazione in cui l’Armata Rossa (non) li ha equipaggiati per la guerra. Un episodio che conferma i problemi logistici dell’esercito e spiega la fuga ininterrotta di giovani dalla Russia per evitare la leva
“Ci trattano come animali”. “Non c’è cibo”. “Dove sono i giubbotti antiproiettile o gli elmetti”? Le voci si accavallano, una sull’altra, mentre i soldati appena arruolati scendono dal treno nella regione di Belgorod. Nel video si vede un enorme gruppo di soldati russi che contestano le terribili condizioni in cui versa il loro battaglione.
Propaganda occidentale? È possibile, ma fonti interne attendibili nel variegato mondo russo, fanno sapere che stanno crescendo i malumori verso Putin e i suoi consiglieri.
Con l’appello alla “mobilitazione parziale” da parte del presidente Vladimir Putin, la guerra ha fatto improvvisamente irruzione nella vita dei cittadini russi. Ma il Presidente non è più credibile perchè aveva descritto questa maledetta guerra, e fatta passare come “l’operazione militare speciale”, un intervento giusto e necessario, anche se su un fronte lontano e distante dalla quotidianità della popolazione civile, per contrastare l’espansionismo della Nato e degli Usa.
L’ultimo discorso di Putin al popolo russo ha rimescolato le carte, perché se da una parte vi sono stati circa 10mila arruolamenti volontari, dall’altra parte vi sono altrettanti giovani che tentano la fuga dal paese o che si sono uniti alle proteste in decine di città russe.
Appare evidente, per gli analisti e specialisti del settore, che vi è stato il fallimento militare russo sul fronte ucraino, come lo fu la guerra in Afganistan. Putin non si aspettava la resistenza ad oltranza del popolo ucraino, gli aiuti militari del fronte occidentale e soprattutto non ha tenuto conto che il ricatto delle forniture del gas ancora non ha fatto molto breccia, tanto da spezzare il fronte europeo, anche se negli ultimi giorni esso comincia a vacillare. Da tener conto anche la presa di distanza di Xi Jinping ed Erdogan e il non riconoscimento delle elezioni in Donbass e la sua conseguente annessione allo stato russo.
Adesso per il dittatore del Cremlino c’è questa grana della rivolta dei giovani soldati russi che alimenta il malcontento e incrina il rapporto con l’opinione pubblica russa, non più disponibile ad accettare le bugie della propaganda.
La cronaca riporta (come scrive Il Sole 24 ore), sempre che non sia una fake news, come dicevamo all’inizio, che cinquecento soldati russi, reclutati dopo l’annuncio della mobilitazione parziale da parte del presidente Vladimir Putin, sono scesi dal treno nella regione di Belgorod e hanno iniziato una protesta.
Il video riprende un gruppo di uomini infreddoliti. Passamontagna, sigaretta e fucile in mano, sotto un cielo di piombo, in uniforme davanti a un treno delle ferrovie russe. «Ci troviamo nella regione di Belgorod – racconta una voce fuori campo – siamo 500, armati. Ma non ci hanno assegnati da nessuna parte. Abbiamo trascorso una settimana trattati come bestie, assolutamente come bestie…». Senza alcun sostegno finanziario, dormendo all’aperto: «E ora – aggiunge una seconda voce mentre altri assentono – non si sa chi, dove, dove andiamo, a che reparto saremo assegnati. Non serviamo a nessuno».
Secondo alcuni osservatori russi si incomincia a parlare di insuccessi militari in Ucraina e che il ministero della Difesa deve smettere di mentire sull’operazione speciale.
È probabile, quindi, fatto salvo smentite dell’ultima ora, che la Russia ‘è sull’orlo di una catastrofe politico-militare’.
(La foto in copertina: Russia, la rivolta delle 500 reclute: «Trattati come bestie» – Il Sole 24 ORE)