Green pass: il dossier torna di scena


AGI – Superato lo scoglio sulla riforma della giustizia (domani pomeriggio le norme per velocizzare i processi approderanno alla Camera, il voto è previsto per martedì e non si esclude l’apposizione della fiducia), il governo tornerà alle prese con il dossier green pass, che potrebbe entrare tra i punti all’ordine del giorno di una riunione del Consiglio dei ministri della prossima settimana.

Si guarda, in primis, ai dati del contagio. La variante Delta, ormai prevalente nel Paese, preoccupa, e la polemica sul lasciapassare per accedere nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nei locali aperti al pubblico è già deflagrata da giorni, con i no vax e in no pass che sono scesi in molte piazze del Paese per manifestare il loro dissenso e per raccogliere, come avvenuto Genova, firme contro il permesso. Solo oggi sono in programma una ventina di manifestazioni: da Roma a Milano, da Napoli a Torino.

La Lega ha espresso contrarietà su alcuni degli obblighi che entreranno in vigore il 6 agosto. Li ha riassunti il segretario del partito, Matteo Salvini, che bolla come “surreali” le critiche ricevute da altri partiti della maggioranza. Il leader leghista chiede di modificare l’obbligo di esibire il salvacondotto sui treni a lunga percorrenza e nei ristoranti degli alberghi (“Come fa una famiglia in vacanza con i figli adolescenti, sopra i 12 anni? Mica può fare il tampone tutte le sere”, argomenta) e contesta chi già prevede che alcune regioni italiane torneranno in zona gialla nel giro di un paio di settimane. A chi manifesta in piazza ha risposto il presidente della Camera, Roberto Fico, che ha escluso che il green pass sia un modo per rendere obbligatoria la vaccinazione e ha confermato la necessità di aderire alla campagna di immunizzazione.

Matteo Renzi, favorevole alla misura, contesta Fratelli d’Italia che l’altro giorno ha inscenato una dura protesta alla Camera. “Uno spettacolo indecoroso – lo definisce il leader di Italia viva nella sua Enews – Solo grazie ai vaccini si scongiureranno nuove chiusure. I vaccini impediscono morti e ospedalizzazioni, salvano la vita e l’economia. Un film già visto quello di Giorgia Meloni: a parole dice di essere dalla parte degli italiani, delle imprese, nei fatti si schiera contro”.

E proprio dalle piccole e medie industrie arriva un appello alla responsabilità e alla coesione sociale. Maurizio Casasco, confermato ieri presidente di Confapi, chiede una decisa accelerazione su vaccini e sui protocolli sulla sicurezza nelle imprese aziende e auspica che sull’obbligo del green pass sui luoghi di lavoro “decida il governo, non i giuristi o i magistrati”.

Dall’opposizione Giorgia Meloni, che ha definito il green pass una misura “economicida”, rilancia sulla necessità di istituire una commissione d’inchiesta “sulla gestione della pandemia” e il suo partito prevede un avvio dell’anno scolastico improvvisato: “E’ facile dire al mondo della scuola di vaccinarsi ma questo non è sufficiente. Dove sono gli spazi, i trasporti, il numero giusto di alunni per classi, il sistema di aerazione e il necessario distanziamento?”, chiede FdI proponendo al governo seri investimenti.

Source: agi