Governo: Renzi, Pd e M5s ci spingono al grande centro


“Questo è un passaggio storico e secondo me si è raggiunto un buon compromesso, Conte ha lavorato bene in asse con Macron e la Merkel”. A sorpresa, Matteo Renzi in un’intervista a La Stampa spezza una lancia a favore del premier su come ha condotto la trattativa in Europa sul Recovery Fund.

Ma, giocoforza, “quando un premier va a Bruxelles ci va con il sostegno di tutto il paese” e Renzi si dice però anche contento che ora “l’Italia stia dalla parte giusta e che i sovranisti perdano un colpo”.

ùMa se in Europa va meglio, in Italia la maggioranza è sempre agitata. Come nel caso della nuova polemica scoppiata nella maggioranza sulla legge elettorale, per la quale Italia viva adesso dice no al proporzionale, dopo aver stretto un accordo con gli alleati il 9 gennaio.

Spiega Renzi: “Si sono bloccati perché non hanno i numeri in Parlamento. E quando è cosi’ non si fanno forzature. Sarebbe piu’ saggio fermarsi e lavorare insieme ad un altro accordo. Se vogliono fare questo errore, facciano pure”. L’ex premier si dichiara “per la legge dei sindaci” e “non certo da oggi: ho perso la poltrona su questo”. 

Secondo Renzi, “oggi parlare della legge elettorale quando il governo combatte per portare dall’Europa una massa di miliardi è assurdo. La priorità della maggioranza dovrebbe essere sostenere questo sforzo rilevante da parte del governo. La scelta di aprire la discussione sul sistema di voto è sorprendente. Noi non facciamo le barricate. Siamo sempre stati per il maggioritario”.

Tuttavia rivela: “Mesi fa però ci era stato chiesto un impegno per superare la legge attuale, il ‘rosatellum’, impegno che oggettivamente è contro la nostra storia. Quindi dico: il giorno in cui stiamo combattendo una battaglia sui soldi per riprenderci dal virus, se volete forzare sulla legge elettorale fate pure, ma senza il nostro voto”. Ad ogni modo l’ex premier ed ex segretario del Pd aggiunge che “se vanno sul proporzionale Italia Viva ha tutto l’interesse” perché “a me della soglia non importa nulla”.

E osserva: “Si sa che è la soglia che fa i partiti: se è il 3 per cento ce ne saranno alcuni, se al 5 per cento altri. Noi, stando insieme ad altre forze, in un agglomerato di centro o riformista, da Forza Italia, a +Europa, alla lista di Calenda, avremmo un rassemblement con un bacino di voti potenziale intorno al 15%”.

Renzi conclude: “Avremmo tutto l’interesse a fare un’operazione del genere. Se insistono sul proporzionale, in quel caso è evidente che si apre uno spazio molto rilevante per un’area di riformismo moderato”.

Vedi: Governo: Renzi, Pd e M5s ci spingono al grande centro
Fonte: politica agi