Governo: Renzi, Meloni insegue fantasmi, è già in affanno


“Ma chi vuole che la ricatti? È il solito vittimismo con cui ci delizia da sedici mesi. La nostra premier passa le giornate a inseguire i fantasmi, anziché governare. Forse perché sa qualcosa che noi non sappiamo”. E’ la replica del leader di Italia viva, Matteo Renzi, in un’intervista al Corriere, alla domanda sulle parole della premier Meloni che, per Renzi, “è molto abile e sta già preparando l’opinione pubblica. Evidentemente prepara il clima perché sa che qualcuno dei suoi — uno di famiglia o del cerchio magico — ha combinato qualche pasticcio. Non sarebbe una sorpresa visto il livello dilettantistico della sua squadra. Neanche in Corea del Nord abbiamo una premier che mette la sorella alla guida del partito e il cognato capo delegazione al governo”. Quanto al caso Pozzolo, per il leader Iv il sottosegretario Delmastro dovrebbe dimettersi: “Delmastro organizza la cena e invita gli amici della scorta. Che noi paghiamo per proteggerlo, non per gozzovigliare con lui. Ma lui non ha una scorta come tutti gli altri: ha una falange personale di amici. Uno spettacolo indecoroso”. Non apprezza il fatto che Meloni abbia subito sospeso Pozzolo? “Puro cinismo. Scarica Pozzolo come capro espiatorio” “per salvare l’amichetto Delmastro”. Secondo l’ex premier il governo è “già in affanno ma” Meloni “è bravissima a nasconderlo. Devono trovare 15 miliardi per il 2024 e 35 miliardi per il 2025. Per sei mesi la premier anestetizzerà tutto con la campagna elettorale. Si atteggerà a statista in politica estera dove pure non tocca palla. Cannibalizzerà Salvini e Tajani e a luglio gestirà il rimpasto da un punto di forza”. Sul caso Degni “ha totalmente ragione Meloni. Paolo Gentiloni dovrebbe scusarsi per aver promosso un uomo così vergognosamente di parte”. Infine, quanto alla vicenda delle commesse Anas e la richiesta di Salvini in Aula, Renzi taglia corto: “I processi si fanno nelle aule di giustizia, non nelle aule del Parlamento”. Sul fatto che Meloni si è scelta come avversaria Schlein, tagliando fuori Conte, “è una operazione win win per entrambe. L’una ha bisogno dell’altra. Conte ha un altro stile e per certi versi la Meloni lo soffre di più”, conclude Renzi. (AGI)
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