Golpe in Niger, generale Tchiani si autoproclama nuovo leader


Il generale Abdourahmane Tchiani, capo della guardia presidenziale nigerina, si è autoproclamato “capo del governo di transizione” del Niger. Tchiani ha parlato su Télé Sahel in qualità di “presidente del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria”, il Cnsp annunciato nella notte tra il 26 e il 27 luglio per “porre fine” al “regime” del presidente Mohamed Bazoum democraticamente eletto.

Il generale, riporta Radio France Internationale, ha giustificato il colpo di stato parlando del “peggioramento della situazione di sicurezza” e “il malgoverno” in Niger. “L’azione del Cnsp è motivata da una parte, dalla sola volontà di preservare la nostra cara patria di fronte al continuo peggioramento della situazione di sicurezza nel nostro Paese, senza che le autorità deposte lascino intravedere una vera soluzione per l’uscita dalla crisi, e dall’altra dal malgoverno a livello economico e sociale”, ha detto il generale. Secondo Tchiani, “l’attuale approccio della sicurezza non ha permesso di mettere in sicurezza il Paese nonostante i grandi sacrifici dei nigerini e l’apprezzato sostegno dei partner”.

Tchiani ha poi criticato un approccio che a suo avviso “esclude qualsiasi vera collaborazione con Burkina Faso e Mali, nonostante condividiamo con questi due Paesi vicini la zona di Liptako-Gourma in cui si concentrano oggi le attività dei gruppi terroristici che combattiamo”. “Non possiamo più continuare con gli stessi approcci, con quelli sinora proposti, con il rischio di assistere alla scomparsa graduale e inevitabile del nostro Paese. E’ per questo che abbiamo deciso di intervenire e di assumerci le nostre responsabilità”, ha detto.

Infine la richiesta ai “partner a livello tecnico e finanziario e agli amici del Niger di comprendere la situazione specifica del nostro Paese per assicurare tutto il supporto necessario, al fine di consentirgli di affrontare le sfide”.