Giustizia, impegno e passione: parla l’Avvocato Mariolina Malgioglio


di Rosanna La Malfa

Un progetto giuridico innovativo: dalle aule di giustizia alle esigenze di tutela del cittadino, imputato e parte offesa. Dall’incontro di tutte le personalità che operano nel mondo del diritto alla realizzazione di un ideale comune di giustizia. Questo è il cammino dell’Avvocato Malgioglio, cassazionista e criminologa, che abbiamo avuto il piacere di intervistare.


Come e quando nasce la tua passione per la giurisprudenza?

La mia è passione per la giustizia, non per le regole, non per la legge; le regole possono essere ingiuste e per legge si sono perpetuati nei tempi atti contrari al principio di giustizia (vedi ad esempio l’apartheid  sancito da una legge, le leggi razziali, l’istituto giuridico del matrimonio riparatore, il delitto d’onore etc…)


Da ragazza pensavi che da adulta avresti fatto l’avvocato? 

Da ragazza volevo fare il medico, poi m’imbattei casualmente in un testo di Calamandrei. Lo ricordo bene:

«Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’avvocato no… L’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sè, assumere su di sé i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce. L’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione e di carità. Non credete agli avvocati quando, nei momenti di sconforto, vi dicono che al mondo non c’è giustizia. In fondo al loro cuore essi sono convinti che è vero il contrario, che deve per forza esser vero il contrario: perché sanno dalla loro quotidiana esperienza delle miserie umane, che tutti gli afflitti sperano nella giustizia, che tutti ne sono assetati: e che tutti vedono nella toga il vigile simbolo di questa speranza…”

Io credo profondamente nella Giustizia, solo perseguendo la giustizia si avrà uguaglianza, parità di diritti per tutti, rispetto e dignità per ogni essere vivente.


Cosa pensi di queste persone che arrivano da altre parti del mondo, flusso che ha messo in crisi il concetto dell’accoglienza e della tolleranza?

Accoglienza e tolleranza sono il quid minus per una società che osa definirsi civile, parimenti v’è il diritto d’ogni uomo di poter vivere e crescere i propri figli nel suo paese d’origine. Spesso con il “richiamo” all’accoglienza dimentichiamo di proteggere questo diritto fondamentale di vita dell’individuo di vivere in pace e secondo giustizia nel suo paese d’origine. Questo lo vogliamo dimenticare perché non interessa a nessuno quello che succede fuori dai “nostri” territori


Come coniughi la tua vita lavorativa con quella privata?

Con passione dove c’è la passione non c’è fatica. Passione è la mia famiglia, i miei amici, i miei interessi e tutto ciò che mi circonda!


Dallo sport alla giurisprudenza, dalla formazione agli eventi nelle scuole, dalla famiglia alla criminologia: qual è il tuo segreto?

Curiosità, informazione, studio tanto tanto studio.


Cos’è Eva contro Eva?

Eva contro Eva è una riflessione nata in me dopo aver visto un film degli anni 50 con una grande attrice: Bette Davis, ed una giovanissima Marilyn Monroe.

Una riflessione sulle donne accusate non sempre a torto di ostilità, antagonismo innato,  incapacità di sostenersi l’un l’altra, atavica invidia, incapacità di fare squadra. In verità, la competizione verso altre donne che rivendicano una parità di diritti e scelte, è espressione del mondo patriarcale e misogino che limita la possibilità di scelta delle donne e che le estranea da se stesse. Solo una profonda coesione tra le donne può rendere tutte le donne più forti e non l’ossessiva esclusiva ricerca di realizzare profonde e significative relazioni con il sesso opposto, solo questo percorso può consentire alle donne tutte di preservare la propria identità.


Concludi tu con un incoraggiamento alle Donne e ai Professionisti.

Concludo con questa frase che amo tanto:

«Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò̀ per cui lavoriamo.» di  Lev Tolstoj.

Frase da social, da twittare nella mente e nel cuore, da tatuare non sulla pelle (o anche sì, se si vuole), da canticchiare aggiungendo note di passione ogni giorno come musica in tutte le nostre azioni quotidiane!