“L’Associazione Nazionale Magistrati ha licenziato un documento gravissimo. Per proporre le solite faziose e indimostrate critiche al progetto di riforma della separazione delle carriere dei magistrati, getta la maschera lanciandosi in considerazioni e idee pericolose per la democrazia e in alcuni spropositi culturali e giuridici”. E’ quanto si legge nel documento varato dalla Giunta dell’Unione delle Camere penali italiane. “La “Politica” – si legge nel documento dei penalisti – viene intesa, da ANM, come il Male che vuole sottomettere il Bene, come un pericolo per la democrazia, in quanto espressione di una congerie di interessi tendenzialmente illeciti, in difesa ed a garanzia dei quali essa si industria per tacitare e sottomettere la magistratura, unica ed eroica garante della legalità. Ci auguriamo allora che proprio la Politica sappia rivendicare con orgoglio e determinazione il proprio ruolo. La funzione difensiva viene invece considerata, sempre da ANM, come “rappresentazione di interessi privati”, che in quanto tale non ha titolo a pretendere parità rispetto alla parte pubblica, cioè al pubblico ministero. Uno sproposito giuridico e culturale di dimensioni epocali. La funzione difensiva, rappresentando la indispensabile condizione senza la quale non è tecnicamente possibile che si formi la prova nel processo e che il Giudice formi il proprio convincimento ed esprima il proprio giudizio, svolge una cruciale funzione di rilievo pubblico perfettamente equiparabile a quella svolta dall’Accusa. Identificare l’interesse specifico dell’imputato con la funzione pubblica svolta dal suo difensore rappresenta uno sproposito di dimensioni epocali, che ci fornisce la esatta misura della deriva populista e demagogica di ANM”, sottolinea la Giunta dell’UCPI. (AGI)
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