“La Cei, con ‘Casa Italia’, vuole essere per i pellegrini italiani che arrivano a Lisbona un simbolo di unità, di aiuto nel cammino”, ha sottolineato monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Conferenza episcopale italiana. “La casa e il cammino, infatti, non sono in contrapposizione – ha precisato l’arcivescovo di Cagliari -, perché per camminare bisogna essere certi di una casa che ti accoglie o che ti aspetta, di un luogo di amore e di memoria. Non a caso, quando abbiamo qualcosa da ricordare la conserviamo in casa. Chi ci insegna questo è Maria che conservava nel suo cuore ciò che si riferiva al Figlio, meditava e faceva memoria. Preghiamo Maria perché possa presentare suo Figlio ai giovani e parlare dei giovani al Figlio”.
Poi monsignor Baturi ha tagliato il nastro di “Casa Italia”, che da oggi sarà operativa tutti i giorni, dalle 9 alle 22.
“La bandiera firmata dal presidente Mattarella – ha aggiunto – è un segno per i ragazzi italiani che sono qui e per quelli che restano in Patria, perché l’essere cristiani è un bene per tutti, è offrire la possibilità di un bene di cui tutti possono godere. L’ambizione è che la nostra Italia sia una casa buona per tutti”. “Siamo qui per risolvere problemi. I gruppi – spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile – troveranno la segreteria del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile che offrirà assistenza agli accompagnatori e ai responsabili, un ufficio dell’Ambasciata e un presidio medico. I ragazzi, intanto, possono incontrarsi, condividere esperienze, riposarsi”. Disponibili inoltre il wi-fi gratuito così da restare in contatto con gli amici e con chi è rimasto a casa.
Quindici animatori, riconoscibili dalle loro divise, sono pronti a dare informazioni e indicazioni ai ragazzi. Provengono da tutta Italia e hanno un’età compresa tra i 19 e i 29 anni. L’allestimento invece è stato ideato e realizzato dagli studenti dell’Accademia di arti grafiche del Patronato San Vincenzo di Bergamo.
A “Casa Italia”, infine, è presente lo staff dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei che racconterà la Gmg sul sito https://gmg.chiesacattolica.it/ e supporterà giornalisti e operatori dei media italiani inviati a Lisbona. (AGI)
ELI
Poi monsignor Baturi ha tagliato il nastro di “Casa Italia”, che da oggi sarà operativa tutti i giorni, dalle 9 alle 22.
“La bandiera firmata dal presidente Mattarella – ha aggiunto – è un segno per i ragazzi italiani che sono qui e per quelli che restano in Patria, perché l’essere cristiani è un bene per tutti, è offrire la possibilità di un bene di cui tutti possono godere. L’ambizione è che la nostra Italia sia una casa buona per tutti”. “Siamo qui per risolvere problemi. I gruppi – spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile – troveranno la segreteria del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile che offrirà assistenza agli accompagnatori e ai responsabili, un ufficio dell’Ambasciata e un presidio medico. I ragazzi, intanto, possono incontrarsi, condividere esperienze, riposarsi”. Disponibili inoltre il wi-fi gratuito così da restare in contatto con gli amici e con chi è rimasto a casa.
Quindici animatori, riconoscibili dalle loro divise, sono pronti a dare informazioni e indicazioni ai ragazzi. Provengono da tutta Italia e hanno un’età compresa tra i 19 e i 29 anni. L’allestimento invece è stato ideato e realizzato dagli studenti dell’Accademia di arti grafiche del Patronato San Vincenzo di Bergamo.
A “Casa Italia”, infine, è presente lo staff dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Cei che racconterà la Gmg sul sito https://gmg.chiesacattolica.it/ e supporterà giornalisti e operatori dei media italiani inviati a Lisbona. (AGI)
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