Giffoni53: L’astronauta Luca Parmitano porta Giffoni in orbita con le emozioni: “Indispensabile coltivare sogni”


 

Sessanta minuti nell’orbita delle emozioni a #Giffoni53. Merito del colonnello Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia spaziale europea in collegamento con la Sala Blu della Multimedia Valley per in incontrare le ragazze e i ragazzi della sezione Impact. A dargli il benvenuto il fondatore del ‘festival più necessario al mondo’ Claudio Gubitosi. “Sono grato per l’invito a dialogare con voi e soprattutto del tempo che avete voluto dedicarmi con la vostra attenzione” ha esordito il militare. “Il tempo è la cosa più preziosa e voi giovani la platea più importante con la quale parlare”. Parmitano, quarantasei anni, è stato il primo italiano ad effettuare un’attività extraveicolare nel luglio del 2013 con sei ore e sette minuti di passeggiata spaziale. Ed è stato anche il primo italiano al comando della Stazione Spaziale Internazionale durante la Expedition61. Esperienzie che lasciano un segno che non va più via: “Rientrando sulla terra” ha sottolineato “ho imparato ad amare il momento. A vivere la vita quando accade. A cercare bellezza e perfezione da tutto ciò che c’è qui e ora”. Ma non solo. “Proprio mentre stavamo tornando dopo mesi sulla stazione spaziale internazionale” ha aggiunto “guardai il mio collega e gli chiesi, e mi chiesi: And now what? E adesso cosa succede? Questo interrogativo lo sperimenta ognuno di noi  quando vive una esperienza intensa. Tutti dobbiamo affrontare quel momento e, tutti, siamo chiamati a superarlo. E non è facile per nessuno”. Non lo è stato nemmeno per Parmitano: “Per più di un mese ho evitato di guardare il cielo di notte perché mi metteva una profonda tristezza. L’impatto, pensanso a ciò che avevo vissuto, era troppo forte. Parliamo di dieci anni fa. Ho imparato a rispondere a quella domanda su cosa fare dopo solo col tempo”.  La soluzione ha occhi aperti e il volto del sogno: “È indispensabile coltivare sogni Credere nell’impossibile, pensare l’impossibile. È indispensabile” ha affermato l’astronauta italiano  “per mettersi alla prova, superare i propri limiti e anche fallire. Io lo faccio sempre come uomo, padre e professionista”. Per Parmitano “il sogno è una direzione generica in un percorso di vita. Ognuno di noi” ha spiegato “ha una granda mappa e davanti a sé percorsi infiniti. E ognuno di noi sceglie una direzione per cominciare il proprio viaggio da esploraratore. Questa direzione è il sogno”. Dentro ogni sogno, e lungo tutte le direzioni, c’è una costellazione di progetti, piccoli e grandi, di media e lunga durata da realizzare: “Bisogna avere obiettivi da raggiungere e impegnarci per riuscirci. Io, ad esempio, vorrei tornare nello spazio. Ce la metto tutta affinché il mio contributo possa essere ancora considerato rilevante per la missione”. L’aeronautica militare compie quest’anno un secolo di vita. Parmitano spende parole importanti: “Mi ha formato come uomo e professionista permettendomi di volare in tutti i sensi. Sono grato e orgoglioso di farne parte”. Flavio, uno de giffoner della sezione Impact, definisce “eroe” l’astronauta italiano. “I veri eroi” soffia sulle parole  Parmitano “sono quelle persone che ogni giorno, nel silenzio e senza aspettarsi nulla in cambio, fanno il proprio lavoro. Siamo circondati da questi eroi, che quasi scelgono di essere invisibili perché, a loro, basta la felicità di fare”.

 

fonte: giffoni.it