“Il mio bilancio è estremamente positivo. Questo mi rende felice”, ed “è stato realizzato grazie ad un primo, importante, finanziamento della Regione Campania che il presidente Vincenzo De Luca, a maggio, è riuscito a recuperare tra i fondi propri”. Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni Film, lo ha detto durante la conferenza stampa di chiusura della 54esima edizione del Festival, sottolineando “l’azione messa in campo dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, esclusivamente contro Giffoni”.
“Da anni Giffoni risponde al bando relativo alla concessione di contributi ad attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva. Il nostro progetto è stato ritenuto validissimo dalle commissioni che giudicano le proposte tanto da meritarsi più volte il primo posto in graduatoria con un finanziamento arrivato lo scorso anno a 950mila euro. Trattandosi di un bando, non ci sono mai state ingerenze, come è ovvio. Ad essere premiata è sempre stata la qualità del nostro progetto e la quantità di iniziative messe in campo”, ha ricordato. “Quest’anno, per la prima volta da quando esiste questo tipo di intervento, il Ministero della Cultura ha inteso imporre un tetto pari a 400mila euro di contributo massimo erogabile. Fin qui nulla da eccepire, se non fosse stato che la pubblicazione del bando c’è stata a luglio, a pochissimi giorni dall’inizio del festival, creandoci stupore ma soprattutto grande preoccupazione”, ha aggiunto. “A guardare le graduatorie degli ultimi anni sorge più di un sospetto. Quali sono i progetti che negli anni hanno superato i 250mila euro di contributo? Uno solo. E cioè Giffoni che nelle ultime cinque edizioni del bando, come detto, si è visto riconoscere un sostegno pari a quasi un milione di euro annui. Ecco perché non penso di sbagliare se definisco questo bando un bando punisci-Giffoni”. Per Gubitosi, ancora, “la questione è politica, la mia responsabilità sarebbe stata quella di mettermi al fianco del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in riferimento al mancato trasferimento dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Ecco, secondo alcuni, io sarei dovuto restare in silenzio piuttosto che mettere in luce, come ho fatto, le difficoltà ed i problemi che anche Giffoni poteva avere in seguito al mancato riparto delle risorse, rischiando, come è successo per tantissime altre attività, di chiudere. È mai possibile che io, dopo 54 anni di onorata carriera, avrei dovuto accettare che per un anno Giffoni poteva anche non svolgersi? Avrei dovuto perciò tacere? Impossibile. Inaccettabile”.
L’organizzatore del Giffoni si appella alla politica e chiede quindi “che il Ministro Sangiuliano ci restituisca quello che ci è stato sottratto. Ci appelliamo al Ministro Sangiuliano perché ripristini quelle condizioni di agibilità. E’ ovvio che i fondi li avevamo già tutti impegnati per realizzare quest’edizione, perché non potevamo immaginare, a pochi giorni dal festival, un taglio così radicale. Eppure è quello che abbiamo subito. Immotivatamente”, ribadisce. “Negli ultimi mesi ho chiesto più volte incontri e appuntamenti al Ministro, spesso anche programmati. Sempre annullati da lui. Non mi manca la pazienza. E’ per tutte queste ragioni che nei prossimi giorni andrò davanti alla sede del Ministero della Cultura, davanti a quella che considero essere casa mia e lì starò fin quando non avrò certezze dal Ministro Sangiuliano. Con l’unica arma che ho che è la mia storia, la mia età e quello che sono stato capace di fare. Non mi muoverò da lì fin quando non avrò la conferma che il finanziamento ci verrà restituito”, conclude. (AGI)
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