Germania: Scholz sfiderà Merz e Weidel, siamo a un bivio


A 42 giorni dalle elezioni anticipate in Germania, la lista degli sfidanti è ufficiale. Il partito Socialdemocratico ha ricandidato questa mattina il cancelliere uscente Olaf Scholz che dovrà vedersela con il favorito, il leader della Cdu Friedrich Merz, e da questa mattina anche Alice Weidel, scelta sempre oggi dal suo partito di estrema destra Alternative fur Deutschland (AfD).
Se il quadro è chiaro, molto meno è l’esito politico della consultazione. I sondaggi danno i conservatori della Cdu in vantaggio – la Bild parla oggi di un 30% dei voti – ma la vera incognita è la portata della vittoria. Se non dovessero ottenere una maggioranza solida, i cristiano-democratici sarebbero costretti a costruire una coalizione e il timore è che Merz non mantenga l’impegno di non formare un’alleanza con l’AfD, al momento accreditata come seconda forza politica del Paese intorno al 22%.
È lo scenario che Scholz ha evocato esplicitamente nel suo intervento all’Spd. La Germania, ha detto, “è a un bivio” e se prendesse la strada sbagliata “il giorno dopo ci sveglieremmo in Paese diverso”.
Nonostante i risultati non proprio esaltanti del suo governo e i sondaggi che danno l’Spd terza forza politica con appena il 16%, i 600 delegati hanno incoronato Scholz quasi all’unanimità: solo cinque i contrari nel voto palese.
Nel suo intervento, il cancelliere uscente ha citato l’esempio che della vicina Austria. “È una cosa seria”, ha detto. In lizza per la cancelleria a Vienna c’è ora Herbert Kickl del Partito della Liberta’ Fpoe: “Non c’è altro modo di dirlo, è un uomo di estrema destra”.
E di estrema destra è anche l’AfD. “Ci sono forze che ricorrono all’incitamento e alla divisione come modello politico”, ha detto riferendosi al partito di Weidel, ma “la maggioranza della Germania lo sa e quindi sostiene le forze democratiche”.
Il quadro generale poi non è meno sconfortante. A livello internazionale la situazione è “maledettamente grave”, con la guerra in Ucraina, l’ascesa del populismo e del nazionalismo di destra e l’incertezza sulle relazioni con gli Stati Uniti dopo l’insediamento di Donald Trump.
Scholz ha illustrato a grande linee la sua ricetta per fare fronte alla complessità, con proposte per rilanciare l’economia, come massicci investimenti nelle infrastrutture e nelle energie rinnovabili, e l’incoraggiamento degli investimenti privati nel Paese con un’obbligazione ‘Made in Germany’, il tutto finanziato con un allentamento delle regole sul debito. E ha promesso di preservare i posti di lavoro a rischio e di aumentare il salario minimo a 15 euro e di stabilizzare le pensioni, oltre ad altre misure sociali.
Sul fronte internazionale, Scholz ha ribadito il sostegno all’Ucraina senza fughe in avanti, per non provocare un’escalation del conflitto, e ha ricordato che il principio dell’inviolabilità delle frontiere “vale per tutti”, dopo le recenti dichiarazioni del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump sulla Groenlandia.
Il cancelliere uscente ha ancora poco più di un mese per risollevare le sorti sue e del suo partito, nella speranza di poter fare almeno parte anche della prossima coalizione di governo, se dovesse essere necessario farne una. Ma non sarà facile, anche per le vicende che hanno portato alla fine del suo governo e su questo Scholz ha fatto mea culpa.
“Forse avrei dovuto porre fine alla coalizione prima”, ha ammesso. Ma, ha spiegato, nonostante le tensioni con Verdi e i Liberali, aveva cercato di tenere tutti insieme per “responsabilità”. Ma non è stata una scelta vincente.
Se dunque la corsa di Scholz comincia in salita, ben più trionfale appare la marcia che AdF ha iniziato oggi da Riesa, nell’est del Paese, roccaforte del partito.
“La rabbia dei partiti tradizionali cresce di giorno in giorno. E perché? Perché abbiamo successo”, ha detto la leader Alice Weidel, aprendo il congresso che l’ha acclamata candidata alla cancelleria, mentre fuori diecimila persone manifestavano al grido di “No ai nazisti” con una veemenza tale da costringere le autorità a far slittare di due ore l’apertura dei lavori. “Andiamo oltre la Cdu, quel partito di delinquenti, e facciamo politica per la Germania”, ha esortato.
Il programma di governo poggia su quello che è stato il pilastro della campagna di AfD, supportata apertamente e fortemente da Elon Musk: l’immigrazione. Dunque, “chiudere completamente le frontiere e respingere tutti i clandestini e gli immigrati senza documenti, abbandonare il sistema di asilo dell’Ue, procedere a espulsioni su larga scala”, ha scandito Weidel.
Confermata anche l’agenda economica, anti-ambientalista, e internazionale, anti-Unione Europea e filo-russa. “Segneremo la fine della svolta energetica e l’abbandono della politica climatica dell’Ue”, ha assicurato elencando una serie di misure: mantenimento delle centrali a carbone, ripresa degli acquisti di gas russo e rilancio del gasdotto Nordstream collegato alla Russia. (AGI).
SAB