Intanto si profila il futuro politico della Germania. Friedrich Merz, 69 anni, candidato principale dell’alleanza di opposizione conservatrice CDU-CSU dell’ex cancelliera Angela Merkel, è molto in vantaggio nei sondaggi d’opinione. La competizione politica arriva in un momento in cui la principale economia europea sta lottando per rilanciare il suo settore industriale, guidato dalle esportazioni tra gli alti prezzi dell’energia e la dura concorrenza della Cina.
Berlino affronta anche importanti sfide geopolitiche mentre affronta la Russia sulla guerra in Ucraina e mentre l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca accresce l’incertezza sulla NATO e sui legami commerciali. Merz, ex avvocato aziendale, ha attaccato duramente la variegata alleanza dei Socialdemocratici (SPD) del cancelliere, i Verdi di sinistra e i liberali Liberi Democratici (FDP). Le liti della coalizione sui problemi fiscali ed economici sono culminate quando Scholz ha licenziato il suo ribelle ministro delle finanze FDP Christian Lindner il 6 novembre, stesso giorno in cui Trump è stato rieletto.
L’uscita del FDP di Lindner ha lasciato Scholz al timone di un governo di minoranza con i Verdi del vice cancelliere Robert Habeck e del ministro degli Esteri Annalena Baerbock.
I legislatori tedeschi si riuniranno dalle 13:00 nella Camera bassa, con Scholz che parlerà per primo, seguito da un dibattito e poi dal voto. Per garantire l’esito della sfiducia, i Verdi hanno promesso di astenersi, dopo che l’estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) aveva minacciato di far deragliare il processo votando per Scholz. Se Scholz perdesse il voto, come previsto, il presidente Frank-Walter Steinmeier potrebbe procedere allo scioglimento della legislatura e dichiarare formalmente la data delle elezioni concordata per il 23 febbraio. (AGI)