AGI – La Cdu, il partito dei cristiano-democratici tedeschi, sceglie il suo nuovo leader: il congresso si apre domani e sarà un appuntamento decisivo per il lungo addio della cancelliera Angela Merkel, mesi prima delle elezioni generali con le quali la donna più potente del mondo si congederà dal potere.
Un appuntamento dunque da far tremare i polsi. Non solo i 1.001 delegati dovranno scegliere il nuovo leader del partito che fu di Adenauer e di Kohl, ma si tratta anche di preparare il campo alla candidatura della persona che sarà scelta per correre da cancelliere. In altre parole: mai come oggi è il caso di dire che in gioco ci sia il futuro della Germania. L’appuntamento è fissato per venerdì 15 e sabato 16, il tutto esclusivamente e per la prima volta in via digitale a causa del coronavirus, tanto che alcune centinaia di delegati si sono già esercitati in votazioni di prova, allo scopo di scongiurare inghippi tecnici dell’ultimo minuto.
E’ in piena corsa il ‘toto-leader‘ ed in realtà la partita è completamente aperta, anche se gli ‘umori’ berlinesi parlano di un Armin Laschet in forte crescita; sarebbero invece aumentate le difficoltà di Friedrich Merz, il capofila dei conservatori, storico antagonista della cancelliera, la cui elezione tra l’altro renderebbe quasi impossibile una futura coalizione con i Verdi. Meno quotato, ma in questo non v’è sorpresa, il centrista-modernista Norbert Roettgen, presidente della Commissione Esteri del Bundestag.
Insomma, le gole profonde scommettono su un duello tra Laschet e Merz. Sarà il secondo tentativo di definire la successione nel partito di Merkel, che nel 2018 passò le redini alla continuista Annegret Kramp-Karrenbauer (AKK, come viene chiamata), pochi mesi dopo aver annunciato che non avrebbe optato per un’altra rielezione a cancelliera.
Ma gli ordinati piani di successione di Merkel sono stati scardinati: un anno dopo AKK ha gettato la spugna, contestata come leader, anche se ha continuato a guidare il partito preparando la transizione; e la pandemia ha costretto i congressi che dovevano eleggere il nuovo leader della Cdu a essere rinviati per ben due volte, in aprile e dicembre.
Merz, che nel 2018 ha già lottato per la presidenza ma è stato sconfitto da AKK, ha così la sua seconda possibilità; nel frattempo Roettgen ha guadagnato sostenitori per il suo comportamento moderato. Laschet, conservatore moderato, fedelissimo della cancelliera, cattolico praticante ed europeista convinto, ha invece l’appoggio della delegazione più potente, anche i suoi errori nella gestione della pandemia, su scala regionale, sono destinati a pesare.
Dal 2017 guida il land più popoloso della Germania, il Nord Reno-Vestfalia, dove ha dovuto affrontare la pandemia in prima linea, con risultati contrastanti: uno dei primi luoghi in cui è apparsa l’epidemia è stata proprio il suo Land, dopo il carnevale nella città di Heinsberg. La sua stella è impallidita quando ha chiesto, prima dell’estate e troppo presto agli occhi degli esperti, la progressiva revoca delle restrizioni per salvare l’economia. Laschet, il cui figlio è un influencer, potrebbe beneficiare del tandem che forma con il ministro della salute, Jens Spahn, molto popolare, nonostante le critiche sulla strategia di vaccinazione.
La situazione comunque è abbastanza incerta anche perché la questione della candidatura alla cancelleria verrà decisa in primavera. E né Merz né Roettgen né Laschet sono tra i politici più popolari del Paese: la più amata è ancora Merkel, seguita dal governatore bavarese Markus Soeder e proprio Spahn. Il ministro della Sanità esclude “ad oggi” la propria candidatura e, considerata la pandemia, ogni suo passo è a rischio di scivolone.
Soeder, leader dei cugini bavaresi, la Csu, è diventato una dell personalità più amate dai tedeschi grazie all’approccio prudente all’epidemia. E nonostante lo neghi, Soeder sogna che la Cdu lo inviti a fare il passo dopo le elezioni locali previste a marzo (la ‘tripletta’ in Baden Württemberg, Assia e Renania Palatinato); a quel punto diventerebbe il primo candidato cancelliere della Csu.
Vedi: Germania, partita la corsa per il dopo-Merkel
Fonte: estero agi