La «sostenibilità e la solidità dei conti pubblici» e il «ritorno dal 2023 al freno costituzionale del debito pubblico» sono obiettivi dichiarati esplicitamente e innumerevoli volte nell’accordo di governo tra Spd, Verdi e Fdp
di Antonino Gulisano
Il primo governo in Germania formato da tre partiti, la coalizione “semaforo” Spd-Verdi-Fdp, ha preso forma dopo le attese nomine dei sette ministri socialdemocratici, quattro donne e tre uomini, annunciate lunedì da Olaf Scholz, (SPD) che l’8 dicembre è divenuto Cancelliere.
La squadra di governo è formata da un totale di nove uomini, Cancelliere Scholz compreso, e otto donne. E un ministro delle Finanze “ombra”: Jörg Kukies sale in cancelleria. I Verdi hanno nominato tre donne e due uomini, l’Fdp tre uomini e una donna.
Si tratta di un governo fortemente europeista: i tre partiti della coalizione sono spiccatamente pro-Europa, e pro-Unione europea, con posizioni leggermente più europeiste e più aperte sui temi europei rispetto a quelle di Angela Merkel e Wolfgang Schäuble.
Il nuovo governo tedesco, definito “semaforo”, guidato dal Cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, ha due obiettivi: freno al debito e investimenti. Il contratto di governo della coalizione semaforo coniuga due obiettivi che potrebbero sembrare contraddittori. La chiave è una spesa oculata e di prospettiva. La «sostenibilità e la solidità dei conti pubblici» e il «ritorno dal 2023 al freno costituzionale del debito pubblico» sono obiettivi dichiarati esplicitamente e innumerevoli volte nell’accordo di governo di Spd, Verdi e Fdp.
Spendere tanto, spendere bene. Con l’effetto-leva sul privato, con il lancio di un vasto programma di aumento draconiano degli investimenti pubblici e della spesa produttiva, «fondamentali per rafforzare la crescita e realizzare la trasformazione verde, la digitalizzazione, potenziare infrastrutture, istruzione e ricerca, protezione del clima, efficienza energetica, garantire l’occupazione».
«Il Patto di stabilità e di crescita ha dimostrato la sua flessibilità. Sulla sua base, si punta alla crescita, a mantenere la sostenibilità del debito e ad assicurare investimenti sostenibili e rispettosi del clima».
Il documento sottoscritto dai leader di Spd, Verdi e Fdp individua strumenti e modalità di questo miracolo fiscale. Senza però mettere nero su bianco cifre, senza numeri né ammontare perché l’accordo è una dichiarazione di intenti e di obiettivi, non è una manovra di bilancio.
La creazione di fondi pubblici ad hoc (il nuovo Fondo per il clima e la ristrutturazione userà le risorse del Fondo per l’energia) per reperire risorse senza aumentare il debito pubblico è una critica già mossa alla coalizione semaforo, ma il contratto di governo promette di non aggirare le regole e spendere con la massima trasparenza.
«La Germania deve diventare la principale sede delle start-up in Europa», recita l’accordo. Il Fondo per il Futuro aprirà il mercato del capitale di rischio agli investitori istituzionali: IPO, aumenti di capitale, azioni con diritti di voto speciali (Dual Class azioni), più venture capital per sostenere le aziende in crescita e le Pmi.
(Nella foto: il giuramento del nuovo Cancelliere tedesco, il socialdemocratico Olaf Scholz)