“Il Tribunale di Padova ha rigettato le richieste della Procura e confermato la validità delle iscrizioni del nominativo della madre non biologica nell’atto di nascita. Più di 30, tra bambine e bambini che rischiavano di perdere legalmente una delle due mamme, hanno oggi ricevuto la giusta tutela dei propri diritti e vedono riconosciuta la propria famiglia”, sottolinea Ivan Scalfarotto, capogruppo Italia viva-Il Centro-Renew Europe in commissione Giustizia al Senato.
“Un processo – riprende – in cui lo Stato, in barba alla definizione costituzionale della famiglia quale ‘società naturale’, e dunque non definita dalla legge, pretendeva di definire cosa sia una famiglia. Un sopruso inaccettabile che oggi ha trovato un doveroso limite. Una decisione che segna un momento di rinascita civile per il nostro Paese”. (AGI)
BAL