“Italia all’avanguardia sulla genomica, ma formiamo pochi genetisti e abbiamo solo 138 unità di genetica medica nelle università e negli ospedali contro le 313 della Francia”. Questo il messaggio lanciato dal professor Giuseppe Novelli, ordinario di Genetica Medica all’Università di Tor Vergata e presidente del Comitato Scientifico dello Human Genome Meeting 2024 HGM, il congresso che ha preso il via oggi a Roma riunendo genetisti di tutto il mondo. “Il nostro Paese ha punti di eccellenza sulla genetica e può vantare un sistema di monitoraggio per l’uso della medicina genomica attivo dalla metà degli anni ’80; un controllo di qualità esterno garantito dall’Istituto Superiore di Sanità dal 2001; una legge nazionale per lo ‘screening neonatale esteso’ gratuito dal 2016; una legge sulle malattie rare dal 2021; un documento che individua le priorità per un Piano Nazionale di Genomica (Png) licenziato dal Consiglio Superiore di Sanità ad aprile 2023 e un decreto per l’istituzione della Commissione Tumorale Molecolare e test di profilazione genomica estesa utilizzando (Ngs), varato a maggio 2023″, ha spiegato Novelli aprendo il congresso, sottolineando però che “a fronte di queste importanti iniziative, va rafforzata la formazione accademica e la ricerca. I dottorandi e i post-doc in genetica vivono una certa precarietà e salari più bassi rispetto agli altri Paesi e vanno aumentate le strutture di genetica medica in tutto il territorio”, ha concluso Novelli. (AGI)
SCI/RED