Gb: all’asta una rara copia del Libretto Rosso di Mao


Una rara copia del Libretto Rosso di Mao potrebbe essere venduta a più di 35 mila euro in un’asta londinese della Chiswick Auctions, prevista per giovedì, che propone centinaia di manufatti legati alla Rivoluzione culturale cinese. Lo riferisce il quotidiano Guardian che sottolinea la popolarità tra i collezionisti del libro considerato un talismano del maoismo del XX secolo. Il titolo originario della pubblicazione “Citazioni del presidente Mao Zedong” deve il suo nome popolare alla copertina rosso brillante delle edizioni prodotte in serie e stampate in circa un miliardo o più di copie. La versione ufficiale – un libro tascabile contenente oltre 200 citazioni di Mao – ha contribuito a plasmare il culto della personalità di Mao prima e durante la Rivoluzione Culturale e il corso della storia cinese nel XX secolo. Quello messo in vendita a Londra giovedì è un raro prototipo in quanto si tratta di una delle prime edizioni ormai rare, che raggiungono spesso prezzi elevati. Ad esempio nel 2023 una prima edizione è stata venduta per più di 10 mila dollari negli Stati Uniti. Tornando indietro nel tempo, la prima edizione fu prodotta da un dipartimento politico regionale nel 1963, l’anno prima che l’Esercito popolare di liberazione iniziasse ufficialmente a produrla come mezzo per diffondere l’ideologia di Mao tra le masse. Il lotto in vendita comprende anche manifesti di propaganda, statue e altri esempi di cimeli del Partito Comunista Cinese (PCC), come una scultura in cera di mango, frutto simbolo di quel periodo storico. Gli oggetti proposti da Chiswick Auctions appartengono tutti a Justin Schiller, un libraio americano che possiede quella che la casa d’asta descrive come “una delle più grandi e migliori collezioni private al mondo di manufatti della Rivoluzione Culturale”. In effetti Schiller iniziò a collezionare cimeli del PCC durante una visita in Cina nel 1998, dove raccolse manufatti dai mercatini delle pulci per soli 60 centesimi. Il collezionista pagò più di 15 mila dollari per oggetti più rari, come le edizioni dei prototipi del Libretto Rosso. Molti oggetti della sua collezione – che occupa 15 stanze della sua casa nello stato di New York – sono stati ottenuti quando un commerciante specializzato di Pechino gli ha venduto l’intero negozio per 40mila dollari all’inizio degli anni 2000. “Ci sono voluti tre container – inviati da porti diversi nel corso di diverse settimane per evitare il controllo delle autorità cinesi – per trasportarli negli Stati Uniti. Ora il governo cinese non lo permetterebbe mai. Capiscono troppo bene la propria storia”, ha detto Schiller al Guardian. In passato alcune case d’asta più grandi sono state caute nel vendere tali collezioni per paura di offendere il governo cinese. Nel 2009, Christie’s è stata criticata da Pechino per aver messo all’asta due sculture cinesi, originariamente saccheggiate da un palazzo cinese durante le guerre dell’oppio, per conto del defunto stilista Yves Saint Laurent. Per quest’asta Chiswick Auctions ha limitato la propria commercializzazione in Cina, dove qualche acquirente ha però segnalato un certo interesse. La Rivoluzione Culturale fu lanciata da Mao nel 1966 per riaffermare il controllo sul PCC, dando il via a un decennio di caos sociale e politico caratterizzato da violenza di massa, milioni di morti e brutali epurazioni politiche. (AGI)
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