Gaza, l’allarme del ministro Crosetto: «Prepariamoci alle conseguenze della guerra. C’è il rischio che in Italia, tra i migranti, arrivino dei terroristi»

Il ministro della Difesa Guido Crosetto all'evento di celebrazione dei 20 anni di Sky, Roma, 4 ottobre 2023. ANSA/MASSIMO PERCOSSI


Il ministro della Difesa rassicura sulla sicurezza del contingente italiano che opera in Libano per conto dell’Onu

A Cefalonia, nel 1943, prese il via l’omonimo eccidio perpetrato dai tedeschi ai danni delle truppe italiane di stanza in Grecia. Ci furono oltre 5 mila morti e il ministro della Difesa Guido Crosetto, oggi 14 ottobre, è sull’isola per rendere omaggio alle vittime. Ma il pensiero non può che essere rivolto alle ostilità in corso tra Israele e Hamas. «Non serve a nulla ricordare se non ci consente di imparare: significa capire dalla storia come comportarci su quello che accade oggi. La storia ci insegna che anche nella guerra si possono rispettare o no le regole umane, che quando il nemico si arrende lo si rispetta e non lo si uccide, che le donne, i bambini, gli ospedali e la comunità civile vanno tenuti fuori. Contro il terrorismo si risponde tutti insieme senza riflettere un secondo e lo si fa ricordando che ci sono dei valori anche in guerra, anche contro i nemici». Il riferimento dell’esponente del governo Meloni è diretto ai bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza.

L’avvertimento agli italiani

«Italia e Grecia hanno una lunghissima storia che ci ha fatto crescere: io penso – ha aggiunto – che il mondo adesso, in questa fase difficile anche con questa nuova ferita che si è aperta in Israele, abbia bisogno anche della nostra storia, della nostra capacità di giudizio per chiudere le ferite, per cercare anche nella guerra di preservare i valori umani. Onorare, ricordare, imparare. Il sacrificio dei nostri caduti ci insegna che anche nella guerra ci sono valori che vanno difesi. Accanto alle armi devono esserci umanità e ragione». Guardando al domani, Crosetto, rivolgendosi «agli italiani», ha avvertito: «La guerra in Ucraina già aveva peggiorato il clima nel mondo e la ferita che ora si è aperta sul Medio Oriente non può che aggravare questa situazione. Le conseguenze di guerre che sembrano lontane a noi alla fine arriveranno in tutto il mondo e noi dobbiamo prepararci perché in un momento così non dobbiamo dividerci, perché se non prevarrà la ragione saranno momenti difficili che possono provocare feriti ed allargare l’incendio ben al di là della Striscia di Gaza. Prepariamoci ad aiutare la parte più debole del Paese che da questi scossoni rimane più colpita».

Allarme sicurezza

Il ministro della Difesa ha anche sottolineato l’importanza di porre l’attenzione sulla sicurezza interna dell’Italia: «Sono convinto che questa necessità aumenterà nei prossimi mesi, sia perché una riesplosione dell’integralismo è possibile, sia perché fenomeni di questo tipo aumentano il rischio di immigrazione. In questo momento il rischio è che non sempre ci sia un’immigrazione di povertà ma anche di soggetti che arrivino per fare del male. Quindi va aumentato ancora di più il controllo perché non possiamo permetterci adesso di far entrare persone che verrebbero a combatterci». Un pensiero condiviso anche dal ministro dell’Interno Piantedosi, che durante la festa de Il Foglio, ha detto: «Sicuramente ci aspettano mesi difficili e complicati per i quali è opportuno tenere alta l’attenzione». E infine Crosetto ha rassicurato sulla salvaguardia dei militari italiani che operano in Libano sotto il contingente delle Nazioni Unite: «Io sto interloquendo con l’Onu in questi giorni, ma soprattutto sentendo direttamente i comandanti sia del contingente in Libano sia a Gerico, ad esempio, ogni giorno perché voglio capire qual è la loro percezione della sicurezza, non solo la mia dall’Italia. E non appena loro percepiranno una necessità o la paura, il governo italiano reagirà di conseguenza. Il primo nostro compito è garantire la sicurezza, ma anche quella dei nostri militari. Al momento non esistono condizioni di pericolosità secondo loro».

 

Fonte: https://www.open.online/