G7: il summit di Erdogan; Africa, energia e bilaterali di peso

epa08304528 Turkish President Recep Tayyip Erdogan speaks during a press conference about the ongoing situation with the COVID-19 coronavirus pandemic in Ankara, Turkey, 18 March 2020. Turkish Health Minister Fahrettin Koca said on 17 March there are 98 confirmed cases of the coronavirus and one related death. Turkey decided to halt public events, temporarily shut down schools and suspend sporting events in an attempt to prevent further spreading of coronavirus EPA/STR


Una serie di bilaterali di primo piano per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha portato a termine la propria missione al G7 di Borgo Egnazia, dove e’ stato invitato direttamente dal premier italiano Giorgia Meloni. La stessa Meloni ha accolto Erdogan nel lussuoso resort in provincia di Bari: il leader turco era accompagnato dalla first lady Emine Erdogan, dal ministro degli Esteri Hakan Fidan, dal consigliere per la politica estera Akif Cagatay Kilic.
Il G7 italiano e’ stato per Erdogan l’occasione per partecipare alle sessioni su intelligenza artificiale, sull’Africa, sul Mediterraneo e sulle risorse energetiche. E Africa, Mediterraneo ed energia sono tre ambiti in cui la Turchia di Erdogan ha aumentato il proprio peso e importanza, facendo valere negli ultimi anni sia la propria forza militare che la propria posizione geografica. L’invito rivolto a Erdogan e’ importante per non escludere, anzi coinvolgere direttamente, la Turchia nel cosiddetto ‘piano Mattei’ di sostegno all’Africa, considerato il peso assunto da Ankara nell’Africa del nord e centrale.
Negli ultimi mesi le relazioni tra Turchia e Italia sono state rilanciate: Meloni si e’ recata in visita da Erdogan lo scorso gennaio confermando sia il buon rapporto tra il governo in carica e il leader turco (si e’ trattato del quarto faccia a faccia tra i due), sia la convergenza di interessi, sopratutto nel Mediterraneo. Interessi che riguardano essenzialmente il contrasto all’immigrazione, la sicurezza e l’energia.
Durante il breve soggiorno a Borgo Egnazia il leader turco ha avuto modo di parlare con il presidente americano Joe Biden, una conversazione iniziata in piedi e proseguita quando i due hanno trovato posto uno a fianco dell’altro, durante una delle sessioni. Un faccia a faccia a tra i due era stato inizialmente annunciato per l’inizio di maggio presso la Casa Bianca. Incontro poi rimandato, Biden attende ora Erdogan al summit Nato di inizio luglio. La cessione dei jet da guerra americani F16 alla Turchia sembra piu’ vicina, ma rimangono le enormi divergenze sul conflitto a Gaza. Erdogan ha poi avuto un breve dialogo con il presidente francese Emmanuel Macron. Sorrisi e strette di mano a certificare che le tensioni tra i due appartengono ormai al passato.
Il presidente turco si e’ poi fermato a parlare con il premier indiano Narendra Modi e con il presidente degli Emirati Arabi Mohammed Bin Zayed al Nahyan. Con il primo Erdogan sta lentamente costruendo un rapporto che passa anche attraverso il recente avvicinamento della Turchia al BRICS, organizzazione di economie emergenti di cui l’India e’ uno dei membri fondatori. Con Al-Nayhan il leader turco ha ricucito nel novembre del 2021 dopo una crisi durata 12 anni. Ora gli Emirati hanno ripreso a investire in Turchia.
Il faccia a faccia piu’ lungo di Erdogan ha pero’ avuto luogo con il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva. In base a quanto riporta l’agenzia di stampa turca Anadolu,i due hanno sottolineato l’isolamento che si e’ creato attorno ad Israele in seguito alle durissime incursioni militari nella Striscia di Gaza. Erdogan e Lula sono concordi sulla necessita’ di aumentare la pressione sullo Stato ebraico e intensificare lo sforzo diplomatico per giungere a un cessate il fuoco. (AGI)