Nel corso della sessione del vertice G7 dedicata alle migrazioni, secondo quanto si apprende, i leader hanno espresso “apprezzamento unanime” per la scelta della presidenza italiana di introdurre, per la prima volta, il governo dei flussi migratori nei lavori del Gruppo dei Sette.
Per l’Italia, precisano le stesse fonti, “è necessario che il G7 si faccia portavoce a livello internazionale di una strategia nuova che si sviluppa su diverse direttrici, a partire dalla lotta ai trafficanti di esseri umani che alimenta i flussi di immigrazione illegale e rappresenta una nuova forma di schiavitù. Un’altra direttrice tocca le cause della migrazione: occorre concentrare gli sforzi per garantire il primo dei diritti, il diritto a non dover migrare, ovvero a non essere costretti a lasciare la propria casa, potendo trovare nella propria terra le condizioni per la propria realizzazione. Quest’obiettivo presuppone la necessità di costruire un modello di cooperazione con le nazioni di origine e transito dei flussi migratori, affinché queste nazioni possano crescere e prosperare con le risorse che possiedono. Su questa impostazione – continuano le fonti – si fondano sia il Piano Mattei per l’Africa, e la sua complementarità con il Global Gateway dell’UE, e la Partnership for Global Infrastructure and Investment, sia le ulteriori iniziative in ambito G7. Infine, l’ultima direttrice dell’approccio italiano riguarda l’impegno per ripristinare la legalità nel governo dei flussi migratori, anche continuando a cercare altre soluzioni, come quella contenuta nel Protocollo Italia-Albania”. (AGI)