Dopo il voto del Parlamento, la controversa legge sull’immigrazione viene consegnata alla Corte costituzionale per proseguire il suo tortuoso percorso legislativo. A seguito del parere della Corte, entro 15 giorni il presidente Emmanuel Macron dovrà promulgarla e successivamente il testo sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale. Acclamata da una parte della maggioranza presidenziale, dalle forze di destra ed estrema destra, la legge è invece fortemente criticata da tutte le forze di sinistra, da Ong e difensori dei diritti umani che la definiscono “una vergogna assoluta”.
L’opposizione sta ora valutando la possibilità di chiedere l’organizzazione di un referendum d’iniziativa popolare al quale sottoporre la legge, a patto che un decimo degli elettori – 4,8 milioni di francesi – sostengano la procedura. Sono invece concordanti i pareri politici e di analisti sul fatto che la versione approvata sia quella più restrittiva dall’inizio dell’iter legislativo, in linea con quella più dura votata dal Senato, maggiormente a destra. Sono questi i punti principali del testo votato da deputati e senatori riuniti ieri in commissione mista paritaria e poi approvato dalle due camere del Parlamento.
– In caso di mancato rispetto dei “principi della Repubblica” le autorità possono rifiutare l’erogazione di un titolo di soggiorno o possono ritirarlo.
– Istituzione di un dibattito parlamentare annuale e di quote sull’immigrazione.
Per l’accesso ad alcuni aiuti sociali serviranno 5 anni di soggiorno regolare in Francia contro sei mesi attualmente. Al momento l’aiuto medico di Stato (Ame) viene mantenuto, ma nel 2024 verrà studiata la riforma del dispositivo che dà l’assistenza sanitaria gratuita agli immigrati sul suolo francese.
– Le condizioni di accesso alla nazionalità francese sono più restrittive rispetto a quelle vigenti. Lo ius soli non sarà più automatico. I bambini nati in Francia da genitori stranieri dovranno esplicitare la propria volontà di acquisire la cittadinanza francese al raggiungimento della maggiore età. – Il testo reintroduce il delitto di soggiorno irregolare che prevede come sanzione una multa da 3.750 euro e tre anni di interdizione dal territorio francese.
– Per quei lavoratori dei settori di attività in tensione (in cui manca la manodopera) l’ottenimento dei titoli di soggiorno sarà più complesso, con ulteriore documentazione richiesta.
– Soppressione di una serie di protezioni contro l’espulsione di alcuni cittadini stranieri. Viene legalizzata l’espulsione di cittadini stranieri condannati per reati commessi ai danni di un ascendente o di una persona eletta. Ci saranno più possibilità per lo Stato di ricorrere all’interdizione dal territorio nazionale. Diverse categorie di stranieri si vedono ritirate tutele e protezioni dagli obblighi di lasciare il territorio francese (Oqtf), ma i minori le conservano ancora.
– Gli stranieri che si sono visti rifiutare il diritto di asilo dovranno sistematicamente e obbligatoriamente lasciare il territorio francese. Questi non avranno più diritto all’assistenza medico-sanitaria.
– Esclusione delle persone soggette all’obbligo di lasciare il territorio francese (Oqtf) dal diritto all’alloggio di emergenza.
– Uno straniero colpevole di omicidio o tentato omicidio ai danni di una persona depositaria dell’autorità pubblica perderà la cittadinanza francese precedentemente acquisita. – Divieto di detenzione dei minori di 18 anni.
– Riforma del Tribunale nazionale dell’asilo (Cnda). Istituzione del giudizio da parte di un giudice unico invece che dei tre attuali. Decentramento della Cnda in più camere territoriali. (AGI)
VQV/FRA